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Fassino: 'Non mi scuso' per il dito medio ai tifosi granata

fassino-dito-medioTORINO 6 mag (Però Torino) - Dopo aver smentito con un comunicato ufficiale del Comune ("Non ho rivolto alcun gesto offensivo nei confronti dei tifosi del Torino") e dopo essere stato sbugiardato dalle immagini che lo ritraevano col dito medio alzato, come il più nervoso degli automobilisti, ora il sindaco Fassino ammette i fatti, ma non si scusa.

"Io non chiedo scusa a chi mi ha insultato", ha affermato oggi sulle colonne di 'Repubblica'. "È stata data - spiega Fassino - una ricostruzione sbagliata di quello che è successo. Perché dovrei chiedere scusa a chi mi ha insultato e aggredito, in modo pesante, a chi ha offeso la mia famiglia? Non ripeto quello che mi è stato detto per carità di patria. Mi hanno lanciato addosso ghiaia e lattine di birra".
Chissà perché, se ha agito in modo cristallino, mezz'ora dopo si è affannato a scrivere un comunicato stampa falso, dove diceva esattamente il contrario della realtà. Domande che non troveranno risposta. In ogni caso, su 'Repubblica', Fassino insiste: "Questa provocazione ha provocato in me una reazione istintiva e umana, di cui naturalmente mi rammarico, ma che considerato il contesto mi sembra comprensibile. Chiedere scusa a quelle persone no". Intervistato anche dal Corriere della Sera, Fassino ribadisce: "Arriva un momento in cui si deve reagire. Ecco, la tesi del porgere l'altra guancia a ogni costo mi sembra opinabile. Io rivendico il mio diritto a non farlo. A un certo punto bisogna anche dire basta". Del resto, nella sua triste posizione senza alcun privilegio e senza alcuna responsabilità istituzionale, non ha alcun obbligo superiore rispetto al cittadino della strada, nella sua visione dei fatti.
"Il primo - aggiunge - a riconoscere il valore della fede granata, cosa rappresenta, sono io. Sono un moderato tifoso juventino, e allora? Mi ferisce questa tendenza sempre più diffusa a trasformare in aggressione anche la minima diversità di opinione", e su questo non si può che dargli ragione, perché le basi dell'educazione dovrebbero essere di patrimonio comune, anche dei cittadini.

Intervistato anche dalla Stampa, Fassino si difende dall'aver negato di aver compiuto il gesto del dito medio. "Ieri - afferma, - a chi mi chiedeva conto dell'accaduto, ho solo negato la rappresentazione di un gesto di offesa nei confronti dei tifosi granata verso i quali non ho fatto alcunché", "quel gesto di offesa e di reazione era nei confronti di chi mi stava aggredendo, di un gruppetto di persone...", si è arrampicato sugli specchi, benché la smentita fosse chiara e chiaramente falsa.

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