TORINO 3 ott (Però Torino) – Se fino a un paio di anni fa poteva essere una bella idea farsi una passeggiata ai Murazzi di sera, malgrado i problemi non siano mai mancati, adesso è il caso che ci pensiate due volte. Perché i locali sono stati quasi tutti chiusi, la "movida" è sparita (o meglio, si è spostata a San Salvario) e il lungo Po non è affatto stato abbandonato dalla piccola criminalità.

Era inevitabile: lo avevano predetto i gestori dei locali, i ragazzi che li frequentavano, ma anche i molti residenti che preferivano una rumorosa sicurezza, per quanto imperfetta, a un pericoloso silenzio.

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L'ultimo caso è avvenuto solo ieri sera. Alcuni poliziotti in servizio su una volante a Torino si sono affacciati dal parapetto di lungo Po Diaz, all'altezza di via Maria Vittoria. Di sotto hanno notato due uomini confabulare in modo sospetto. Gli agenti hanno quindi notato il primo, un extracomunitario di probabile origine centrafricana, consegnare all'altro un involucro, ricevendo in cambio dei soldi.

I poliziotti sono dunque intervenuti, ma come i due si sono resi conto della situazione hanno provato a scappare prendendo due direzioni diverse.

Gli agenti si sono quindi lanciati all'inseguimento di quello che sembrava lo spacciatore. L'uomo, il ghanese Seidu Akwasi di 32 anni, è stato bloccato e perquisito. Nascosti all'interno degli slip aveva quattro involucri trasparenti termosaldati, contenenti complessivamente circa 10 grammi di marijuana.

Akwasi, che ha alle spalle numerosi precedenti penali e diversi alias, è stato infine arrestato per violazione della legge sugli stupefacenti.

Certo, il narcotraffico non si fermerà grazie all'arresto di un piccolo spacciatore. Tuttavia è da sottolineare come adesso, se ci si affaccia ai Murazzi, tutto quello che si nota è proprio solo questo microsistema delinquenziale. Una volta invece c'erano migliaia di giovani che si divertivano e portavano indotto alla Città.

C'era qualche problema, ovvio. Ma perché, adesso a San Salvario va tutto bene?