"Le famiglie che vivono il problema dell'obesita' infantile fanno piu' attenzione all'alimentazione perche' hanno sotto gli occhi tutti i giorni il problema". Ad affermarlo e' Roberta Bartolomei, docente di scienze motorie e collaboratrice dell'Istituto dello sport di Torino, commentando i risultati di uno studio norvegese, pubblicato in questi giorni, in cui si afferma che i bambini in sovrappeso mangiano in modo piu' sano degli altri.
"Il problema - prosegue la Bartolomei - e' che non e' sufficiente alimentarsi correttamente per evitare problemi di peso nei ragazzi, se non si associa a una dieta virtuosa un'attivita' motoria quotidiana. Il concetto di alimenti buoni e cattivi e' superato. Cioccolato, semifreddi con latte o pane dolcificato possono essere tranquillamente presenti nella dieta dei ragazzi tra i 4 e i 10 anni". Per l'esperta, alla base del diffuso aumento dell'obesita' fra i piu' piccoli c'e' una grave mancanza di attivita' fisica diffusa: "Oggi il bambino - spiega - va a scuola in macchina accompagnato da genitori 'maggiordomi', lo stesso accade quando esce, non cammina o corre quasi piu', ne' fa le scale invece dell'ascensore. E anche giocare nel cortile e' diventato una rarita'".
"La colazione e lo spuntino del pomeriggio non spostano l'ago della bilancia per i bambini - ricorda la Bartolomei - Anche per chi e' piu' paffutello la colazione e' il pasto piu' importante e non va saltato. Poi a meta' del pomeriggio, anche per i ragazzi in sovrappeso, ci vuole uno spuntino". Quello che, secondo la docente, andrebbe modificato per invertire la tendenza a un accumulo di chili di troppo e' incidere sull'attivita' fisica del piccolo, fargli fare sport anche non agonistico. Perche', come ricorda l'esperta, "il ragazzino obeso si affatica piu' velocemente. Avra' problemi di isolamento rispetto ai coetanei e soprattutto vivra' male un'eta' importante per il suo sviluppo".