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Don Mazzi: 'Le canne sono una porcheria'

donmazziTORINO 16 gen (Però Torino) - Dopo l'approvazione, da parte del Consiglio comunale di Torino, di un Odg a favore della liberalizzazione delle droghe leggere, sulle colonne di Famiglia Cristiana, interviene Don Antonio Mazzi, religioso noto per le sue battaglie contro la tossicodipendenza: "La cannabis è una porcheria", dice.


"Non voglio perdermi in parodie fantapolitiche, perciò tiro diritto per la mia strada, sotto la sassaiola dei progressisti e degli ultrà dell'antiproibizionismo. Per me la cannabis è una porcheria pacchiana e laida - scrive nel sue editoriale - come lo sono il gioco d'azzardo, l'alcol, il motorino truccato, il bullismo metropolitano, la coca e il computer "cerca-malanni". La cannabis è un capriccio. E sui capricci non c'è un più o un meno".

Secondo Mazzi "La teoria del minore dei mali può giustificarsi in chiave economica, terapeutica e antimalavitosa. Ma per la pedagogia e l'educazione si parte da lontano per prevenire. Il principio "massimo capriccio, minimo sacrificio" non fa parte dei nostri comandamenti. Insisto sul prevenire e sull'educare. Perché anche a tanti cattolici la parola educazione non è molto familiare. Abbiamo dato parecchio risalto al lavoro, alla scuola, alla famiglia. L'educazione è creativa, impegnativa, sempre nuova e non la si impara sui libri, ma attraverso una vita vissuta "controcorrente". L'educazione è la scienza che insegna ai grandi e ai piccini come liberarsi dai bisogni superflui per librarsi più leggeri".

Prorprio in riferimento alla votazione toriese, Don Mazzi conclude così: "Oggi, aggiunge un diadema in più. Vedo già il dibattito parlamentare infuocato: domani la cannabis legalizzata passerà davanti alla disoccupazione galoppante, agli stipendi da fame, alla burocrazia imperante".
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