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Lunedì, 02 Luglio 2012 10:24

L'Ital-Juve, agli europei, crolla sul più bello

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L’Ital-Juve, come è stata ribattezzata da molti addetti ai lavori, è crollata all’ultimo miglio. A bocce ferme, con più serenità, si può dire che è stato senza dubbio un buon Europeo, non ottimo però e non tanto per la finale persa malamente contro i fenomeni spagnoli.

 

Numeri alla mano l’Italia ha fatto registrare 2 vittorie (Irlanda e Germania), 3 pareggi (Spagna, Croazia e Inghilterra) e 1 sconfitta (la finale con la Spagna) con un totale di 6 gol fatti e 7 subiti. Lasciando perdere il risultato ma considerando le prestazioni, l’Italia ha giocato molto bene contro la Germania (come sempre…) e due buone partite contro la Spagna nel girone eliminatorio, in cui ha tenuto botta per lunghi tratti, e contro l’Inghilterra dove ha dominato per 120 minuti senza però riuscire mai a buttarla dentro (che fino a quando non cambieranno i regolamenti rimane comunque importante).

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Contro la Croazia aveva giocato bene a sprazzi mentre contro Irlanda e Spagna in finale sono state, per motivi diversi, due prestazioni certamente negative.

E veniamo alla finale. La Spagna ci è arrivata più fresca. Era evidente. Non tanto per il giorno in più di riposo ma perché per il gioco che fa, l’undici di Del Bosque “consuma meno”. Gioca in 30 metri, tanta circolazione palla, mai scatti lunghi ma sempre negli ultimi 15 metri. L’Italia ci è arrivata invece bollita, cotta, incerottata. E qui, sta, io credo, l’unico grande errore di Prandelli. La mancanza di coraggio o un eccesso di riconoscenza verso coloro che avevano raggiunto la finale, che l’ha portato a far giocare tanti uomini che non erano in condizioni di farlo. Chiellini, Cassano, Thiago Motta, Marchisio, e i due cursori di fascia Balzaretti e Abate (specialmente nel secondo tempo) erano in evidente affanno fisico. In panchina Prandelli aveva 7 giocatori freschi: Ogbonna, Giaccherini, Nocerino, Diamanti, Borini, Giovinco e Maggio (che aveva saltato la semifinale per squalifica).

Non è evidentemente realistico pensare di arrivare in finale e cambiare 7-11esimi della formazione titolare. Ma non è nemmeno sensato mettere in campo tanti giocatori in pessime condizioni. Tra un Chiellini al 50% della forma che giocava la seconda partita in 4 giorni dopo l’infortunio e un Maggio riposato perché reduce da squalifica, è per forza di cosa meglio il secondo, a prescindere da qualunque considerazione tecnico-tattica.

 

Non che anche mettendo in campo gente più fresca l’Italia avrebbe avuto molte chance di battere questa Spagna, forse la più forte squadra di tutti i tempi, ma di certo con un po’ di dinamismo in più nelle gambe almeno avrebbe potuto rimanere agganciata alla partita più a lungo.

 

In ogni caso Prandelli ha fatto bene ed è giusto continuare su di lui che ha il merito di avere dato a questa squadra una mentalità finalmente non difensivistica ad oltranza e che, nel bene o nel male, prova sempre a fare la partita.

 

Ora possiamo tornare ad occuparci della Juve….

 

Ultima modifica il Lunedì, 02 Luglio 2012 13:00
Dario Netto

Il verso della Zebra

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