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Giovedì, 12 Luglio 2012 12:07

Piccole paranoie da zozzone igieniste In evidenza

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cessoVai nel bagno delle donne ed eccoti con la solita coda, mentre il bagno degli uomini è quasi sempre desolato. Guardi le ragazze in coda e osi chiedere se qualcuna di loro vuole per caso utilizzare il bagno degli uomini. Sguardi schifati, una scrolla la testa, un'altra mormora: "figurarsi...". Vado io e me la sbrigo subito, mentre la coda è già arrivata al corridoio.

Ma perché non si può usare il bagno degli uomini?

Qualcuna dice che gli uomini sono sporchi, che in certi locali fanno la pipì sul pavimento e c'è puzza. Va bene, ma ammettiamo anche che a fidarsi della tanto decantata igiene femminile e a sedersi sulla tavoletta c'è poi il rischio di rimanere col sedere bagnato della pipì di un'altra. Per non parlare di quelle col ciclo che non hanno capito che non c'è bisogno di spargere sangue su tutte le pareti né di lasciare l'assorbente usato aperto nel cestino o addirittura per terra.

Un giorno una collega in coda in bagno mi risponde col solito indignato "No, grazie!" quando le indico la porta del bagno degli uomini. Perché?, le chiedo. "Perché gli uomini prima si toccano lì e poi toccano la maniglia della porta".

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Al pensiero del responsabile amministrativo che tocca la maniglia, un brivido mi scivola sulla spina dorsale. Rimango con la mano sospesa a metà, poi decido di mettermi in coda anch'io. Ma mentre aspetto mi sorge un dubbio: anche le donne prima si toccano, per pulirsi, e forse anche più vicino a punti anatomicamente poco condivisibili. Penso alla grassona dell'ufficio acquisti e il brivido stavolta nitrisce. E allora mi catapulto nel bagno degli uomini. Anche se in fondo mi sento un po' zozzona.

Ti ci fanno un po' sentire, zozzona. Ma come? Tu non ti lavi le pantofole in lavatrice una volta al mese? Se vai via con loro un weekend, ti riempiono la stanza di mutande e reggiseni appesi qua e là a dimostrarti quanto sono pulite. A me veramente fa più schifo l'idea di appoggiare le mie mutande sulla sedia di un hotel e lasciarle ad asciugare lì, mentre entra l'addetto alle pulizie - e chissà che non gli cadano sulla moquette.

Piccole paranoie igieniche, pensavo. Ognuno ha le sue.

Poi un giorno, mentre mi lavo le mani, vedo nello specchio l'immagine riflessa della collega scandalizzata per i miei pochi lavaggi alle pantofole che esce dal bagno e va dritta verso la porta. Così. Senza lavarsi le mani. Magari si è solo sistemata i pantaloni, spero.

Allora inizio a starci attenta. E mi accorgo che quella che va dall'altro lato dell'azienda perché i bagni sono più puliti, in realtà non si lava le mani neanche dopo aver defecato - e su certi odori è difficile equivocare. La schizzinosa, che non voleva toccare la maniglia della porta degli uomini, alla fine ti tocca la mano senza essersela lavata dopo essersi pulita la giorgia e forse anche qualcos'altro.

E alla fine le vere zozzone sono loro.

 

(Pubblicato su Però  il 4/6/2009)

Ultima modifica il Giovedì, 12 Luglio 2012 12:18
Nazarena Fazzari

Sex & Turin

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