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Domenica, 09 Dicembre 2012 17:50

[VIDEO] L'Europa dimentica l'Italia: incidente diplomatico

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unioneuropeaUna brutta gaffe del Consiglio dei 27 governi dell'Ue, che ha «dimenticato» in un video (peraltro orribile) il ruolo dell'Italia come Paese fondatore, ha generato un incidente diplomatico con protesta ufficiale della Farnesina e tardive scuse del vertice dell'istituzione comunitaria.

 Come sempre Bruxelles sottovaluta l'Italia, tra i principali contribuenti netti al bilancio Ue, proprio mentre sono in corso delicate trattative economiche - dalle misure anti-crisi alla ripartizione del bilancio 2014-2020 - dove gli interessi italiani rischiano di uscire penalizzati.

Il caso è nato a causa della decisione del presidente stabile del Consiglio, il belga Herman Van Rompuy, che ha fatto produrre per le tv e gli altri media audiovisivi un filmato di accompagnamento per la consegna del Premio Nobel per la Pace all'Unione europea, in programma lunedì prossimo a Oslo. L'intenzione era sintetizzare in pochi minuti l'evoluzione del progetto europeo con eventi e politici famosi, insieme a commenti di comuni cittadini di varie nazionalità. Tranne gli italiani, naturalmente, che vanno solo spremuti attraverso "l'emissario" dei grandi poteri europei Mario Monti. Ma che poi si possono dimenticare tranquillamente. (VEDI IL VIDEO).

Nel 2001 l'Italia e' stata contribuente netto al bilancio europeo: ossia ha versato alle casse comunitarie piu' di quanto abbia ricevuto sotto forma di aiuti. Il saldo negativo e' stato di due miliardi di euro, equivalente allo 0,17% del suo prodotto nazionale lordo (Pnl).
Lo rivela il rapporto sulla ripartizione delle spese operative dell'Unione tra i quindici partner, presentato oggi a Bruxelles dalla commissaria europea al bilancio Michaele Schreyer, con un'operazione da lei stessa definita ''di trasparenza''. La commissaria ha tenuto subito a precisare che il metodo di calcolo scelto non tiene conto delle ''risorse proprie tradizionali'', ossia dei dazi agricoli, di quelli doganali e dei prelievi sullo zucchero che Bruxelles considera per l'appunto risorse comunitarie.
Dai dati della relazione emerge che lo scorso anno Italia, Germania e Francia hanno apportato circa il 60% delle risorse versate dagli stati membri nel 2001: in testa la Germania con il 25,1%, seguita dalla Francia con il 19,6% e quindi dall'Italia con il 15,4% (che corrisponde a 10,2 miliardi di euro).
Nella ridistribuzione dei fondi e' stata invece la Spagna ad assicurarsi nel 2001 la fetta piu' importante (19,8%), seguita da Francia (16,5), Germania (14,8) e Italia (12,5). Fanalini di coda sono Svezia, Finlandia e Lussemburgo.
Per valutare il saldo netto di ogni paese (tra quello che ha versato e quello che ha ricevuto), Bruxelles lo ha calcolato in relazione al prodotto nazionale lordo. I risultati sono per alcuni versi sorprendenti: Lussemburgo, Olanda e Svezia si pongono ai vertici dei contribuenti netti al bilancio Ue rispetto al loro Pnl. Al quarto posto e' la Germania che sta riducendo sensibilmente il suo saldo negativo nei confronti di Bruxelles: nel 2001 e' stato pari allo 0,34% del Pnl contro lo 0,6% del 1996. Seguono Austria, Belgio e Italia (che si posiziona al settimo posto tra i contribuenti netti), in fondo alla classifica sono Francia, Danimarca e Irlanda. La Gran Bretagna e' quasi in posizione di parita', pur con un dato positivo dello 0,05%.
Osservatori europei a Bruxelles fanno notare che proprio Olanda, Svezia e Germania - in testa alla graduatoria dei maggiori contribuenti netti - sono anche tra i paesi che, insieme alla Gran Bretagna, pongono le maggiori resistenze all'estensione degli aiuti agricoli diretti ai produttori dell'Est Europa in vista della loro adesione all'Ue.
I beneficiari netti del bilancio Ue sono invece Grecia, Portogallo, Spagna e Irlanda, ossia i paesi destinatari del Fondo di coesione europeo previsto per gli stati con le maggiori difficolta' economiche nell'Ue.
Di fatto e' pero' l'Irlanda il paese che sembra aver profittato maggiormente dei fondi Ue, ottenendo una crescita tra le piu' sostenute in Europa (quasi 7% nel 2001). Ed e' proprio l'Irlanda che terra' il 19 ottobre un nuovo referendum sul Trattato di Nizza che in caso di responso negativo potrebbe ritardare seriamente il processo di allargamento all'Ue.

 

Ultima modifica il Domenica, 09 Dicembre 2012 18:11
Einstein

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