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Lunedì, 07 Ottobre 2013 08:13

Piccolo Toro cresce, malgrado tutto In evidenza

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maksimovic

"Abbiamo una banca?", chiedeva qualcuno qualche anno fa. Noi no, una banca non ce l'abbiamo. E neanche un arbitro (non è detto che i due fattori non siano legati..). Ma abbiamo un gioco. E per chi ricorda il Toro pre-Ventura non è poco. Siamo passati dai lanci lunghi alla sperindio - che non trovavano mai qualcuno pronto a sfruttarli - ad un gioco che non sarà certo quello del Real e neppure della Roma di questo inizio campionato, ma che non è neppure troppo distante da quello mostrato dalle squadre che ci precedono in classifica.

Certo, puntare solo sui goal di Cerci è un rischio. Un grosso rischio. Ma la rete segnata ieri da Immobile potrebbe, si spera, aver sbloccato l'attaccante che, comunque, non aveva mai lesinato l'impegno nelle partite precedenti. Poi ci si mette pure la sfiga, con Larrondo. In attesa del rientro di Barreto. Anche se, tra tutti loro, un vero grande bomber non si vede.

Ma se davanti siamo destinati a faticare sempre, in altre zone del campo siam messi bene. Grazie alla splendida crescita di D'Ambrosio, ad esempio. Ma anche il modesto Vives sta offrendo un rendimento più che sufficiente. E non vanno dimenticate le nuove leve che potrebbero percorrere la strada di D'Ambrosio sotto la guida di Ventura. El Kaddouri, ad esempio. Che non è ancora quello che si spera, ma può diventarlo. In attesa di scoprire l'oggetto misterioso Maksimovic (in foto, fonte: Torino Fc). Un giovane di grande qualità, che ha già esperienze internazionali, ma che per ora non ha trovato spazio.

Ecco, questo è uno dei misteri che sarebbe bene chiarire. Il ragazzo è arrivato per giocare? O solo per essere parcheggiato da noi in attesa di approdare in qualche altra squadra?

Così come dovrebbe essere chiarito un altro aspetto, ancor più fondamentale. Cosa deve diventare, il Toro? Perché se l'obiettivo massimo è di raggiungere una salvezza tranquilla, approdando nella parte sinistra della classifica e niente di più, ciò significa che il prossimo anno perderemo Cerci. Un giocatore come lui aspira, legittimamente, ad una squadra in grado di garantirgli la possibilità di giocare per obiettivi molto più ambiziosi. Una squadra che gli faccia giocare le Coppe. E Cerci, in questo Toro, è irrinunciabile. Non sempre si riesce a sostituire un giocatore forte, anche se viene strapagato. Ma c'è tempo per pensarci. Nel frattempo godiamoci un Toro che gioca anche se va in confusione nei minuti finali e perde punti già conquistati. Così come perde punti grazie ad arbitri confusi a senso unico. Ma noi, una banca, non ce l'abbiamo.

Ultima modifica il Lunedì, 07 Ottobre 2013 10:14
Augusto Grandi

Robe di Toro

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