Io anche ne ho una, mia, personale. E non è uno dei tanti (290 per la precisione) gol di Alex in bianconero, una coppa alzata, un trofeo conquistato, un assist memorabile. E’ il Roma-Juventus del 2005. Siamo alla fine del primo tempo. Calcio d’angolo. Cufrè e Del Piero si strattonano a vicenda. E’ un contatto fisico duro come spesso capita in area di rigore. Finita l’azione i due hanno ancora qualcosa da dirsi, di certo non sono complimenti. Finiscono fronte contro fronte. Poi Cufrè dà uno schiaffo o per meglio dire un colpo con le nocche sulla guancia di Alex. E’ un attimo. Ma le telecamere sono proprio su di loro. Del Piero potrebbe buttarsi a terra anche se il colpo non è certo un pugno da ko (ma quanti ne abbiamo viste di scene così?) e “favorire” l’espulsione di Cufrè. Potrebbe reagire e rischiare anche lui l’espulsione. Niente di tutto questo. Alex lo guarda diritto negli occhi, pollice in su a dire complimenti e se ne va. Così. Semplicemente. Lasciando alla propria piccolezza Cufrè.
In quel fotogramma c’è tutto il Del Piero che amo. Un campione unico in campo ma anche un uomo razionale, intelligente capace di mantenere sempre una straordinaria lucidità. Come Platini anche Alex è stato piedi e testa. In stile Juve. In questi 19 anni Del Piero è stato la Juventus, la Juventus è stata Del Piero. Ci vorrà tempo per trovare un nuovo padrone per quella maglia numero 10.
Ciao Alex, torna presto.