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Venerdì, 18 Maggio 2012 13:22

Equitalia, il rispetto deve essere reciproco In evidenza

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soldiMonti ha ragione quando dice che i funzionari di Equitalia vanno rispettati. Però il rispetto è un affare notoriamente complicato: lo si conquista, non si stabilisce per regio decreto, e in genere esige reciprocità.

 

A volte diventa difficile per il contribuente onesto fare la distinzione tra il funzionario-strumento e ciò che rappresenta, ovvero l'infernale combinazione di normativa incerta e complessa, stolidità burocratica, procedura implacabile, impersonale, in sospetto di pulsioni sadiche. Molto lontano dal resto dei rapporti sociali o commerciali: nemmeno le banche si comportano come Equitalia.

 

Certo, sarebbe più facile rispettare Equitalia se le cartelle non avessero, nelle nostre case, l'effetto di un referto medico che diagnostica un cancro o di una convocazione nelle caserme della Stasi; se non fosse così difficile far valere le proprie ragioni, anche quando sono fondate; se gli interessi applicati da Equitalia non arrivassero al 35%, cui si sommano aggi, diritti fissi, cancelleria, per arrivare in poche settimane a importi doppi dell'originale; se non avessero applicato le ganasce fiscali, solo a Torino, a migliaia di ignari contribuenti che credevano di dover pagare un semplice divieto di sosta.

 

Sarebbe anche più facile rispettare Equitalia se, ogni tanto, oltre a mandare giustamente la Finanza a curiosare in gioielleria o nei ristoranti, si pizzicasse in questo Paese un grande evasore, se ne facesse un esempio pubblico, invece di offrirgli magari un comodo accordo. A Valentino Rossi, per esempio, il fisco avrebbe fatto uno sconto di 80 milioni. Euro Ottantamilioni.

 

E poi, l'esattore nella nostra cultura è sempre stato, come il boia e i monatti, una figura necessaria ma antipatica. Leggersi le sacre Scritture alla voce "pubblicano". Per provare un moto di simpatia per i funzionari Equitalia devo vedere le scene di aggressione da parte degli anarchici, o dei simil-delinquenti che se ne impippano per anni di tasse e cartelle, salvo poi fare le sceneggiate sulla pubblica via.

 

Entro il 30 giugno, per effetti della legislazione nazionale e di un impegno assunto dal Consiglio Regionale, verrà costituita la "Riscossione Piemonte Spa", in alternativa ad Equitalia, con la delega a riscuotere i crediti degli Enti Locali e delle aziende partecipate. Vedremo se sarà un bene o un male. Bene se la vicinanza ai contribuenti (e alla politica che li rappresenta) porterà a politiche di recupero crediti più ragionevoli e rispettose del cittadino: del resto, quando il Comune di Torino emetteva le cartelle pazze, nell'arco di pochi giorni, tra lettere ai giornali, reclami e premure dei consiglieri pressati dai loro elettori, si trovava la soluzione. Male, malissimo, se la nuova azienda servirà come pensione dorata a qualche eterno funzionario o ex amministratore, tentato di adottare una linea compiacente, che, invece di far pagare i debitori, "spalmi" il debito sotto forma di mutui regionali a carico dell'insieme dei contribuenti. E' già successo. Dopotutto, le Regioni furono istituite per sostituirsi allo Stato nei servizi e nei costi connessi. Oggi, da sole, rappresentano oltre il 25% del debito pubblico.

Ultima modifica il Sabato, 26 Maggio 2012 20:33
Ferdinando Ventriglia

Mezzo Gaudio

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