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Mezzo Gaudio

Mezzo Gaudio (9)

unioneuropeaUna brutta gaffe del Consiglio dei 27 governi dell'Ue, che ha «dimenticato» in un video (peraltro orribile) il ruolo dell'Italia come Paese fondatore, ha generato un incidente diplomatico con protesta ufficiale della Farnesina e tardive scuse del vertice dell'istituzione comunitaria.

Il Comune ha pubblicato gli indici della TARSU (Tassa smaltimento Rifiuti Solidi Urbani), con qualche sorpresa e molte conferme. La tassa, com’è noto, si applica in base alle “superfici dei locali e delle aree comunque coperte (…). Le superfici tassabili dei locali ed aree sono calcolate, in funzione della relativa categoria catastale, o in base alla superficie netta di calpestio, espressa in metri quadrati ed arrotondata al metro quadrato superiore”. Quindi ci si aspetta ragionevolezza, nell’incrocio tra caratteristiche degli spazi (una gioielleria tendenzialmente “sporca” meno di un mattatoio) e indici al metro quadro.

Nel 1571 a Lepanto, nel basso Adriatico, si è consumata una delle piu' importanti battaglie della storia moderna. Da un lato, la flotta ottomana, dall'altro, le navi della Lega di stati cattolici, guidata dal Papa, cui partecipava anche il Ducato di Savoia. Si sa come andò a finire: infranto il mito dell'invincibilità della marina turca, nuovi stati autonomi in quelli che oggi sono Marocco, Algeria, Tunisia e Libia si liberarono dal controllo del sultano di Costantinopoli. In tutta Europa si celebrarono messe, si cantarono i Te Deum e il Papa che promosse l'alleanza fu poi canonizzato come San Pio V.

licenziatoAppesantita dai debiti, la barca rischia di andare a fondo. O quantomeno, la navigazione appare difficile.

Lunedì, 11 Giugno 2012 08:47

Governicchio da prima Repubblica

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Thin-skinned. Letteralmente: dalla pelle sottile; cioè ipersensibile, suscettibile, facile all’offesa. Si dice di quei politici insofferenti alle critiche. Lo dicono di Obama, lo dicono (in Italiano) di Fassino; lo dicono di Monti.  Che il professore diventato presidente mal sopporti le contestazioni è fatto noto. L’altro giorno, all’assemblea delle Casse di Risparmio, si è abbandonato a un’inattesa recriminazione contro i poteri forti (gli stessi di cui aveva negato l’esistenza nel discorso di insediamento alla Camere) e contro i grandi giornali.

Giovedì, 31 Maggio 2012 20:14

Fassino, così sfortunato da far simpatia

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E' stato facile profetizzare che il Comune di Torino non avrebbe pagato gli stipendi; è notizia di questi giorni infatti che la Città probabilmente pagherà solo parte dei compensi ai suoi dipendenti, quella derivante dal contratto collettivo, rinviando quindi indennità, straordinari, eccetera. Non è confermato, ma è verosimile, che una Città con 2.700 euro in fondo cassa (dato di marzo) abbia dovuto cercare i soldi per gli stipendi in partite di giro con la società di riscossioni.

soldiMonti ha ragione quando dice che i funzionari di Equitalia vanno rispettati. Però il rispetto è un affare notoriamente complicato: lo si conquista, non si stabilisce per regio decreto, e in genere esige reciprocità.

 

A volte diventa difficile per il contribuente onesto fare la distinzione tra il funzionario-strumento e ciò che rappresenta, ovvero l'infernale combinazione di normativa incerta e complessa, stolidità burocratica, procedura implacabile, impersonale, in sospetto di pulsioni sadiche. Molto lontano dal resto dei rapporti sociali o commerciali: nemmeno le banche si comportano come Equitalia.

 

christillinDa Torinese, non mi scandalizzo che la Presidenza del Museo Egizio sia passata "immediatamente" da Alain Elkann (raggiunto il limite dei mandati) a Evelina Christillin. Forse, ad essere pignoli, si poteva evitare di dare questa impressione proprietaria delle istituzioni, con la scelta caduta "naturalmente" dall'uno all'altra. Quasi con le modalità in cui, in altri tempi, un piccolo feudo sarebbe andato al ramo cadetto quando la linea titolare della dinastia si estingueva.

Un poco di forma non guasterebbe. Specialmente per una élite che si vorrebbe elegante nella discrezione sabauda, sobria e internazionale (ché poi cadiamo sempre nel raggio di un chilometro dalla precollina torinese).

Resto un po' perplesso sulle ragioni ("per le sue straordinarie capacità di fundraising" ) per le quali il ministro Ornaghi ha nominato Evelina Christillin alla presidenza del Museo Egizio. La Christillin avrà molte qualità, ma le sue passate esperienze non la consegnano certo alle cronache come un mago del fundraising, in grado di risolvere le difficoltà del pubblico con la generosa partecipazioni dei privati:

• Il Comitato olimpico Toroc (di cui era Vice Presidente) fu l'unico caso nella storia recente in cui i governanti della sede ospite (Chiamparino e Ghigo) dovettero attivarsi direttamente, al posto del Comitato promotore, per trovare sponsor. A diciotto mesi dalla data di apertura dei giochi la copertura delle sponsorizzazioni, affidata al Toroc, era inferiore al 30% del preventivo indicato nel dossier CIO. E' nota peraltro la tormentata vicenda finanziaria del comitato olimpico, passato attraverso successivi commissariamenti (battezzati "cabina di regia"), fino all'ultimo salvataggio finanziario operato dal Governo Berlusconi e affidato all'allora sottosegretario Mario Pescante. Vicenda conclusasi con il maxifallimento della società consortile cui erano stati caricati i debiti con i fornitori locali.

• In opposizione al Teatro Regio (che almeno vanta qualche produzione in attivo), la Fondazione Teatro Stabile, sotto la presidenza Christillin, si è segnalata per una totale dipendenza dai fondi di dotazione stanziati annualmente da Comune, Provincia, Regione e dalle quote FUS. Ne fanno testimonianza le dichiarazioni della Christillin alle commissioni cultura degli Enti Locali.

Se poi l'idea di fundraising del Ministro Ornaghi è quella espressa nell'intervista ("I fondatori diversi dallo Stato - Regione, Fondazione Crt, Compagnia di San Paolo e altri privati - contribuiscono alla copertura delle spese di funzionamento"), allora la Christillin effettivamente è la persona giusta: per prendere soldi pubblici, provenienti dal contribuente, con etichette diverse.

Nel resto del mondo, il fundraising è l'attività di raccolta finanziamenti privati.

Il Museo Egizio di Torino è il secondo al mondo per volume delle collezioni e tra i primi per visitatori (insieme a Londra, Parigi e Cairo, quest'ultimo penalizzato dalle recenti vicende politiche). Una tale posizione richiede davvero o un fundraiser eccezionale (in grado di agganciare, ad esempio, una società globale con cui si concordano operazioni di branding condizionate a investimenti importanti), o magari un esperto scientifico che possa integrare il Museo in una offerta culturale e formativa di Torino, globalmente competitiva.

Evelina Christillin non corrisponde ad alcuno dei profili possibili. Tranne quello del gestore di partite di giro dei fondi pubblici, incluso (ci mancherebbe altro) un non indifferente stipendio.

Faccio una profezia: tra pochi mesi Fassino si presenterà come il premier greco Papademos, dicendo che, a meno di provvedimenti straordinari assunti in spregio della fisiologia amministrativa, i dipendenti comunali dovranno accontentarsi di ricevere solo una parte dello stipendio. Dei fornitori, non ne parliamo neppure.

A forza di sentire l'espressione: "il Comune non ha un soldo", ne abbiamo perduto il senso. E' proprio così, in senso letterale, anche di cassa, senza possibilità di anticipare nulla, di accedere a strumenti di credito.

A rischio di apparire come uno di quei signori trasandati che girano con la barba lunga e i cartelli al collo "Pentitevi! La fine è vicina", voglio puntare il dito su una serie di oggettivi segni premonitori: l'accusa durissima (e unica nel suo genere) della Corte dei Conti, che ha accusato il Comune di avere un bilancio consolidato fondato sull'occultamento di un debito insostenibile; l'asta andata deserta delle quote nelle aziende partecipate, anche di quelle produttive e solide dal punto di vista industriale; le autocritiche fuori tempo massimo degli assessori, ereditati dall'era Chiamparino, che preludono a un sin troppo prevedibile sabba selvaggio di scarico di responsabilità.

La città non ha un soldo in cassa e non ha una banca che gliene presti. Le fondazioni sono già bruciate. Pensando di fare il gesto di disobbedienza civile, il Sindaco ha rinunciato all'ombrello del patto di stabilità. Potrà andare avanti ancora a tagliare di cinque milioni sulla cultura o a togliere un euro al buono pasto dei dipendenti. Potrà spegnere il riscaldamento a Natale e mettere i dipendenti in ferie forzate fino al sette gennaio (è già successo). Ma lo ripeto: non mi stupirei di sviluppi clamorosi, commissariamenti e serrande abbassate negli uffici comunali.