Martedì, 17 Luglio 2012 15:14
Dalle macerie di una Torino che non c'è più
La gente va dove c'è il lavoro. Inutile illudersi che una città si popoli per la sua bellezza, per la simpatia degli abitanti, per i monumenti antichi o per la ricca offerta culturale che vi si può reperire. Se così fosse, Venezia o Firenze avrebbero 10 milioni di abitanti. L'area metropolitana di Torino è sempre cresciuta, tumultuosamente sino agli anni settanta, poco, negli ultimi lustri. Però è arrivata a contare quasi due milioni di abitanti che, se non cambierà qualcosa, dovranno per forza ridursi prima o poi. Quando una società è ricca, ci si interroga se sia meglio vivere in un posto piuttosto che in un altro. L'opulenza rende annoiati, pretenziosi, arroganti. "Ma vuoi mettere Parigi? Ma ti pare che possiamo paragonarci a Londra?", si diceva negli anni ottanta, pure nei novanta, senza pensare troppo al fatto che i soldini per pagare l'aereo e l'albergo erano stati guadagnati in riva al Po.
Pubblicato in
Gli editoriali