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Cuneo e il Neogotico, al via domani la collettiva CuNeo Gotica

cuneo-gotico-1TORINO 12 giu (Però Torino) - Dal 14 giugno al 14 settembre Cuneo si tinge di nero con la mostra collettiva, fotografica e multimediale dal titolo Le Camere Oscure. Fotografie, figure e ambienti dell'immaginario neogotico, curata da Enzo Biffi Gentili, Direttore del Seminario Superiore di Arti Applicate / MIAAO di Torino, e allestita all'interno del complesso monumentale di San Francesco, considerato monumento nazionale e rara testimonianza architettonica di epoca medievale del Piemonte.

La manifestazione è aperta al pubblico, con visite guidate gratuite. Organizza la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, che ha voluto così rendere omaggio alle molteplici affinità esistenti fra il cuneese e l'arte e l'ideologia del neogotico. Un tema questo radicato nel patrimonio locale, con le architetture ottocentesche di Pelagio Palagi e Giovanni Battista Schellino a Racconigi, Pollenzo e Dogliani. Assolute eccellenze storiche, che fanno del cuneese una sorta di landa nordica avvolte dalle brume della storia e del mistero. Oppure si ricordi ancora la sopravvivenza di leggende legate alle masche (le streghe piemontesi) e agli eretici catari delle Langhe e delle valli alpine.

La mostra prende forma attraverso un lungo percorso a labirinto suddiviso in sette differenti sezioni che rielaborano temi centrali del "genere" neogotico.

Di seguito un breve excursus del labirinto.


Prima sezione: "ll CuNeo gotico", in cui viene mostrato lo straordinario patrimonio culturale neogotico cuneese, già affrontato da grandi artisti come Ugo Mulas o illustri architetti come Roberto Gabetti. Seconda sezione: gli Eretici occitani, i Catari, le masche e altre sinistre presenze ritratte dallle perturbanti immagini di Alain Etchepare, Cunene, Barbara Guazzone Barolo, Andrea LaRoux e Andrea Mucelli. Terza sezione:"Le recenti rovine" o locus horridus, ovvero i luoghi abbandonati. Quarta sezione: "Le foreste ansiose", non solo torri, ponti levatoi e mura merlate, dove mettere al riparo dalle insidie di un mondo ostile la propria sensibilità ferita, ma anche paesaggi naturali quali: la riserva dei Ciciu del Villar, le Rocche dei Sette Fratelli a Treiso, la Valle delle Meraviglie, il Monte Bego e la Cima del Diavolo. Quinta sezione: "Le figure stregate", la dark lady, sempre in bilico fra rivolta individuale e volontà di redenzione attraverso il sacrifico di sé. Sesta sezione: "Le riprese spiritose", in cui si parla per immagini dell'allora moda imperanta sul finire dell'Ottocento di 'fotografare' l'aurea dei defunti. Settima e ultima sezione: "Le cappelle ardenti", sette cappelle della Chiesa di San Francesco, ognuna dedicata ad un artista o a un gruppo, invitati ad approfondire il tema della Morte (come gli Ataraxia, che si esibiranno venerdì 15 novembre a Cuneo), climax per eccellenza del genere gotico. All'interno de Le cappelle ardenti sarà di scena un Banchetto funebre per cose futili, ispirato al libro "À rebours" di Joris Karl Huysmans, realizzato da Silvia Ceriani e Serena Fumero, creatrici del Salone del Lutto.
La programmazione 2014 de "Il cuNeo gotico" terminerà in autunno ad Alba nel mese di novembre con l'esposizione Fashion Witch, defilé di abiti e accessori neogotici.

Gotico e neogotico. Con il primo termine, generalmente s'intende un tipo di letteratura a cavallo tra Sette e Ottocento, in cui regnano tetre atmosfere notturne, castelli infestati dai fantasmi, sinistre profezie, vampiri, streghe, esseri deformi, cavalieri impavidi pronti al sacrificio e monasteri abbandonati. Fra i suoi autori più noti troviamo Mary Shelley, l'autrice di Frankenstein; Horace Walpole, e il suo celeberrimo Il castello di Otranto; Ann Radcliffe, che conobbe la fama con I misteri di Udolpho; solo per citarne alcuni. Seppur differenti tra loro, questi autori erano accomunati dallo stesso corpus letterario estetico ed ideologico, in cui un Medioevo fantastico veniva contrapposto al classicismo, all'epoca imperante. Il primitivo, il caotico, il selvaggio, la desolazione, il sangue, la morte, le passioni insane e travolgenti facevano da contraltare al rigore dei lumi, che attraverso la fredda ragione pretendeva dare una spiegazione precisa e definitiva alle cose umane. Per molti 'gotici' il secolo dei lumi non era poi così perfetto ed equilibrato come i suoi partigiani volevano far credere, e così rivolsero il loro sguardo verso il passato, in perenne fuga dalla realtà, alla ricerca di un mondo illusorio simbolo del proprio spazio di libertà interiore. Non dissimile è il percorso del cosiddetto neogotico, che nasce sul finire dell'Ottocento. Anche in questo caso vengono ripresi i temi cari ai loro predecessori, in una sorta di Medieval Revival letterario, di costume, e, soprattutto, architettonico, in cui far fiorire la propria immaginazione contro la sempre più crescente industrializzazione della società (siamo nell'epoca della Rivoluzione industriale), preludio all'avvento di quella società di massa ritenuta da molti spersonalizzante e livellatrice. In entrambi i casi, sia con il Gotico che con il Neogotico, abbiamo una reazione allo Zeitgeist dell'epoca nel tentativo disperato, e, a volte patetico, di opporsi all'isolamento causato dall'angoscia del nuovo che avanza, e che prende il nome di progresso. Tutta la temtica che sottende all'immaginario gotico e neogotico potrebbe dunque riassumersi nel seguente paradosso. Il passato è vita. Il futuro morte e incertezza.

INFO MOSTRA
Date e orari di apertura: sabato 14 giugno – domenica 14 settembre 2014; martedì, giovedì e venerdì 16-19, sabato: 10.30-13 e 16-19 domenica e festivi: 16-19. Chiusa lunedì e mercoledì. Su prenotazione al tel. 0171.634175 visite guidate gratuite per non vedenti il sabato e la domenica alle ore 16, 17 e 18.
Inaugurazione venerdì 13 giugno ore 17.30.
Ingresso: libero.

eMotiKO 300 x 250 Nuovi