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Pankow, i decani del suono elettronico a Torino sabato 20 febbraio

pankow in turinTORINO 18 FEB ( Però Torino)- Appuntamento imperdibile per gli amanti dell'elettronica questo sabato, 20 febbraio, al Cafè Liber, con un nome che definire leggendario è quantomai riduttivo: tornano a Torino i Pankow, inossidabili pionieri italiani dell'electro-industrial.

Nati a Firenze nel 1979, il gruppo capitanato da Maurizio Fasolo conobbe una prima fase caratterizzata da sonorità tipicamente new wave, ispirate a modelli anglosassoni come i Joy Division, e perfettamente inserite nella celebre scena musicale che diede i natali anche a Liftiba e Diaframma. Di questi esordi rimangono tracce sparse su storiche compilation, quali "Gathered" e "Dark Movements N.1", entrambe edite nel 1982, dopodiché i Pankow cambiarono pelle. L'anno seguente apparve l'album d'esordio su cassetta "Throw Out Rite", per anni ricercatissimo pezzo da collezione e da pochi giorni finalmente ristampato. In queste nuove, squassanti registrazioni il sound fu completamente affidato alle macchine elettroniche, mentre il nuovo cantante Alex Spalck diede prova del proprio carisma, cantando ferocemente in tedesco ed inglese. Il potenziale della nuova formula venne espresso al meglio nell'EP di quattro pezzi "God's DeNeuve" del 1984, un classico che suona tutt'ora modernissimo.

Troppo estrema ed aliena rispetto alle mode imperanti dell'epoca, la band fiorentina trovò consensi al di fuori dei confini nazionali, esibendosi al Gossips di Londra, tempio della cultura dark britannica degli anni '80, girò la Germania in lungo ed in largo e sostenne perfino un tour in America di ben trenta date. Il primo LP "Freiheit Für Die Sklaven" vide la luce nel 1987, prodotto da Adrian Sherwood, mago del dub londinese che aggiunse al Pankow-sound quel tocco finale per renderlo inconfondibile. Fra gli schizzi di pura follia elettronica contenuti in questo storico vinile c'era perfino una cover di "Girls and Boys" di Prince. Il seguente "Gisela" (1988) fu perfino più sinistro ed esagerato, con la sua macabra rivisitazione della fiaba di Cappuccetto Rosso ("Pankows Rottkäpchen"), un sarcastico inno al suicidio per i cuori affranti ("Follow Me into Suicide") e l'agghiacciante confessione di un serial killer nel capolavoro "Die Beine von Dolores". Nel frattempo, gli album dei Pankow vennero stampati in Belgio, Germania ed Inghilterra, oltre agli Stati Uniti, nei quali ad occuparsene fu la storica Wax Trax!, label di Chicago che diede i natali a nomi del calibro di Ministry e Nine Inch Nails.

Fu proprio sull'onda del successo riscosso nei primi anni '90 dal genere "industrial metal" che i Pankow decisero di aggiungere la chitarra alla loro formula alchemica, sia sul palco che tra i solchi di "Treue Hunde" (1992), il loro album più ambizioso e, per alcuni anni, anche l'ultimo. Di lì a poco, infatti, il gruppo si spaccò, con il cantante Alex Spalck che si trasferì in Australia. Solamente nel 1996 avvenne una sorta di rinascita, oggi si parlerebbe forse di "reboot", con un nuovo album intitolato semplicemente "Pankow" e la voce di Gianluca Becuzzi, noto per i suoi trascorsi con i Limbo, che cantava completamente in italiano. L'esperimento non riuscì del tutto, ed il gruppo fiorentino ritornò nell'ombra, per riemergere nel nuovo millennio con "Life Is Offensive and Refuses to Apologize" (2003), forte del redivivo Spalck tornato in formazione. Dopo "Great Minds Against Themselves Conspire" (2007), il cantante lasciò definitivamente, sostituito dal giovane belga Bram Declercq, precedentemente nel duo EBM NTRSN. L'ultima fatica discografica dei Pankow s'intitola "And Shun The Cure They Most Desire" (2013) e raccoglie le ultimissime registrazioni di Alex Spalck, così come le prime testimonianze sonore con il suo erede, oltre ad una serie di remix.

Ad aprire la serata ci sarà un altro nome di culto del panorama elettronico tricolore: Lisfrank, alias Fulvio Guidarelli da Savona, attivo nei primi anni '80 ed autore del 12" "Man Mask" (1982), con quattro tracce di puro glaciale synthpop, nel solco di Fad Gadget e Gary Numan. Nel 2014 l'artista torna inaspettatamente sulle scene con un nuovo album intitolato "Elevator".

SABATO 20 FEBBRAIO 2016, ALLE ORE 22:30. CAFÈ LIBER (Corso Vercelli 2, Torino. Telefono: 0117651610 - https://www.facebook.com/events/477643869074391/)

BIGLIETTO: 12 € alla cassa con tessera ARCI

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