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Gloria Campaner nel Concerto n. 2 di Rachmaninov all'Auditorium Rai

Si è esibita ieri e lo farà ancora stasera all’Auditorium Rai di Torino, alle 20.30, la giovane pianista Gloria Campaner, nell’ambito del concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Già invitata su palcoscenici come quello della Carnegie Hall di New York o della Salle Cortot di Parigi, ha conquistato la Medaglia d’Argento al Concorso Internazionale Paderewsky di Los Angeles. Recentemente è stato pubblicato il suo disco d’esordio per l’etichetta EMI, nel quale suona l’Humoreske di Schumann e i Moments Musicaux di Rachmaninov. E proprio con il Concerto n. 2 di Sergej Rachmaninov, una delle pagine più celebri del repertorio pianistico tadoromantico, si presenta sul palco dell’Orchestra Rai, sotto la bacchetta del suo suo Direttore principale Juraj Valčuha.

Il Concerto n. 2 fu scritto nel 1901 e dedicato al dottor Dahl, un medico psicanalista che aveva curato il compositore colpito un anno prima da una forte crisi depressiva. Venne eseguito per la prima volta a Mosca nel dicembre dello stesso anno sotto la direzione d'orchestra di Alexandr Siloti e con Rachmaninov al pianoforte. Il Concerto venne poi presentato a Londra e nella celebre Gewandhaus di Lipsia, entrando a far parte del repertorio dei più acclamati pianisti. Esso è nella struttura tradizionale in tre tempi e il primo movimento (Moderato) si apre con una breve introduzione su grandi accordi alternati ad un rintocco di un fa basso e profondo. Subentra un secondo tema più disteso in contrasto con il primo, così da determinare una dialettica di indubbio effetto emotivo. L'Adagio del secondo movimento è una pagina di straordinaria suggestione melodica per quel soffio di romanticismo lunare in cui è immersa. È diviso in tre parti: esposizione, sviluppo con una magnifica cadenza del pianoforte, e ripresa in modo cantabile. L'Allegro scherzando è agile e spigliato, alternando momenti giocosi ad altri più malinconici ed introversi, con un richiamo ad uno dei temi del primo movimento, anche se ben più famoso è il secondo tema sfociante alla fine nella luminosa tonalità di do maggiore.

La serata si apre con l’Ouverture da concerto in mi maggiore op. 12 di Karol Szymanowski, scritta nel 1905 durante un periodo di viaggi che dalla Polonia portò il compositore in Europa e Africa settentrionale. L’opera risente dell’influenza di Richard Strauss e Gustav Mahler, ma in alcuni tratti manifesta già quella capacità di incantare l’ascoltatore che sarà tipica dello stile maturo di Szymanowsky. In chiusura la pantomima di Béla Bartók Il mandarino miracoloso, su un soggetto di Ményhért Lengyel, che fu causa di un grande scandalo alla sua prima rappresentazione a Colonia, nel 1926, per l’immagine di degrado della società contemporanea che la musica restituiva.
Il concerto è replicato venerdì 22 febbraio alle 20.30, con trasmissione in diretta su Radio3 e in streaming video sul sito www.osn.rai.it.

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