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Umberto Orsini magistrale interprete di Arturo Ui di Brecht

Umberto OrsiniTORINO 1 feb (Però Torino) - In scena fino al prossimo 10 febbraio al teatro Carignano di Torino la “Resistibile ascesa di Arturo Ui”, per la magistrale interpretazione di Umberto Orsini (nella foto), interpretato anche da, in ordine alfabetico, Nicola Bortolotti, Simone Francia, Olimpia Greco, Lino Guanciale, Diana Manea, Luca Micheletti, Michele Nani, Ivan Olivieri, Giorgio Sangati, Antonio Tintis. Le scene sono di Antal Csaba, costumi di Gianluca Sbicca, luci di Paolo Pollo Rodighiero, fisarmonica e arrangiamenti di Olimpia Greco.

 

La resistibile ascesa di Arturo Ui, scritta nel 1941 in Finlandia, rappresenta un tentativo di spiegare al mondo capitalistico l’ascesa di Hitler, trasponendola in circostanze a quel mondo familiari. L’uso del verso dà la misura del carattere eroico dei personaggi”: cosi Bertolt Brecht descrive uno dei testi che appartengono al suo lungo periodo di esilio dalla Germania nazista. Il manoscritto di Arturo Ui si conclude alla data del 24 aprile 1941; nel 1953 Brecht riprende a lavorare al copione, che non sarà mai rappresentato né pubblicato mentre l’autore era in vita.

 

Quella del protagonista è una parabola teatrale che percorre due strade: la prima, legata all’avvento del nazismo tra la fine degli anni Venti e l’inizio del decennio successivo; la seconda, intesa come volontà di sfatare l’ammirazione e la reverenza che il rispetto per gli assassini e per il crimine in grande stile scatenano nella piccola borghesia. L’ascesa di Ui, tanto resistibile quanto ineluttabile, rimane come fissata sul margine della tragedia, ma in qualche modo fotografa i meccanismi perversi e atemporali della prevaricazione.

 

E così il drammaturgo ambienta la scena non già in Europa, bensì oltreoceano, in una fantastica Chicago, nella quale ripercorre le fasi della costruzione del consenso per Adolf Hitler sulla falsariga di quelle dell’ascesa criminale di Al Capone. La cerchia dei personaggi è circoscritta allo Stato - industriali, junker, piccolo borghesi - ed è facile individuare alle spalle dei personaggi i corrispettivi storici. Protagonista di questa “farsa storica” amaramente divertente è Umberto Orsini, circondato da una compagnia di giovani talenti, tra cui Luca Micheletti, che per la propria interpretazione ha vinto il premio UBU 2012 come miglior attore non protagonista.

 

Con Umberto Orsini assoluto protagonista nel ruolo del titolo, affiancato da una troupe giovane e affiatata, lo spettacolo intende assecondare pienamente l'ispirazione grottesca del copione, conferendo all'apologo una dimensione "circense", dove l'incisiva brevità dei singoli "numeri", l'equilibristica retorica della sopraffazione mafiosa, la serie rocambolesca dei fatti di cronaca narrati e messi alla berlina attraverso la lucida comicità di cui Brecht si serve come arma storico-critica, traducono la parabola in una "rivista" briosa e nitida, caustica ed elegante sul tragico nonsenso del nostro passato. Inoltre, l'evocazione, legittimata dallo stesso autore, d'un modello d'indiscutibile peso come il chronicle play shakespeariano alla Riccardo III, riferimento classico presente nella riscrittura "comico-realistica" di Brecht come ideale pendant per un confronto parodico, è utile per la definizione del repertorio in cui l'autore prevede che la propria pièce vada inserita: quello del «grotesque» - o del «burlesque» - in fervido, smaliziato, necessario e consapevole dialogo appunto con i classici; un genere, questo, che Brecht conosce bene e interpreta magistralmente fin dai tempi dell'Opera da tre soldi, geniale parodia d'un burlesque vero e proprio, The Beggar's Opera di John Gay, a sua volta parodia del melodramma italiano.

 

In questo fantasioso gioco di specchi non deve mancare l'esaltazione di un aspetto particolare dell'opera e dell'autore, spesso misconosciuto, ossia la vocazione, ardita e buffa insieme, al "surreale" cui il copione, seppure steso con piglio materialista e apodittico, comunque non sfugge. Arturo Ui è infatti anche una versione fantasmagorica, moralistica senza miopie e brillante senza compiacimenti, dell'antico adagio della legge del più forte e del più astuto, quello continuamente riscritto in modi diversi ma analoghi dai commediografi di ogni epoca, da Plauto in poi; così, un po' come nel nostro Candelaio, rutilante fantasia sul mondo delle ribalderie protobarocche, in Arturo Ui non mancano né i momenti puramente carnascialeschi né i cantucci chiaramente destinati alla riflessione «straniata», utili "controcampi" da cui guardare ai fatti grotteschi rappresentati sulla scena e chiarirsi le idee, prima di continuare, più consapevoli, a ridere.

 

INFO BIGLIETTERIA: Per informazioni telefono 011/5169555 Biglietti: Settore A - intero € 34,00 - Settore B - intero € 28,00 Recite: martedì e giovedì, ore 19.30; mercoledì, venerdì e sabato, ore 20.45; domenica, ore 15.30. Lunedì riposo. Biglietteria del Teatro Stabile di Torino|Teatro Gobetti - via Rossini 8, Torino - dal martedì al sabato, dalle ore 13.00 alle ore 19.00.

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