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Affidamenti ‘agli amici’: Fassino non vuole la commissione d’inchiesta

fassinoTORINO 15 ott (Però Torino) – Tempi duri per Fassino e la sua Giunta. Travolti dal clamore suscitato dagli affidamenti diretti per gli appalti inferiori ai 20mila euro, che ha scoperchiato un vaso di Pandora fatto di incarichi dati ai soliti noti e ai "figli di", il sindaco di Torino cerca di non affondare.

 

E dopo aver parlato della questione "Martina", dichiarando che sul futuro della dirigente deciderà – poco democraticamente – da solo, oggi in aula ha cercato di mettere una toppa dove poteva. Non sempre riuscendoci.

 

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Dopo essersela presa con il sito di informazione torinese Lo Spiffero, definito "una fonte di provocazione quotidiana nella vita della nostra città", Fassino si è poi detto assolutamente contrario a una commissione d'inchiesta in quanto "siamo sotto elezioni". Evidentemente a volte la trasparenza può avere effetti piuttosto deleteri nella vita politica del nostro Paese.

 

D'altronde c'è già una procura che indaga, ha detto il sindaco, e per ora non c'è nessun indagato. E anche il city manager Cesare Vaciago sta realizzando in merito un'indagine amministrativa su ordine diretto di Fassino. Quindi niente commissione. Anche se era stata chiesta dal suo alleato in Comune Michele Curto di Sel.

 

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