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Torino 'liberalizza' gli spinelli, anche se non può farlo

spinelloTORINO 14 gen (Però Torino) - Anche se non ne ha alcuna competenza, benché forse dovrebbe preoccuparsi per i 5 miliardi di debiti che ha sulle spalle o per altre questioni di sua spettanza, il Comune di Torino dice "sì" alle canne di hashish, marijuana eccetera.

Con un ordine del giorno (15 voti favorevoli, 13 contrari, 6 astenuti) il Consiglio comunale ha infatti approvato una richiesta rivolta al Parlamento: "Passare da un impianto proibizionistico a uno di tipo legale della produzione e della distribuzione delle droghe leggere".
Senza entrare nel merito - su questi temi l'opinione pubblica si divide, così come sulle case chiuse, i bordelli e quindi la prostituzione legalizzata o no - è comunque interessante notare come spesso le aule di Comuni, Circoscrizioni, Province, siano impegnate in lunghi dibattiti, estenuanti votazioni, pleonastici sproloqui, che nulla hanno a che vedere con le loro funzioni istituzionali.

Le richieste che questi Enti locali mandano in Parlamento, tipo la domanda di rendere gli spinelli legali, non vengono minimamente prese in considerazione. Probabilmente nessuno se ne accorge, sotto li Cupolone. Tutto ciò, mentre in Olanda, per esempio, dopo anni di turismo del fumo si è arrivati a norme più restrittive.
Così i giornali locali hanno la possibilità di fare un bell'articolone, per un paio di giorni i cittadini si distraggono dalle questioni importanti e tutti sono contenti. Se nel frattempo l'editore di uno di questi giornali, magari ha deciso di spostare la sede della sua azienda (un tempo piuttosto importante in città) negli Stati Uniti, almeno i torinesi avranno di che discutere e di che sbranarsi: c'è la vitale questione dello spinello libero o illegale sulla quale accapigliarsi, l'un contro l'altro armati di tastiera.

mariuana

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