TORINO 9 ott (Però Torino) – Antonio Saitta rimane sul campo di battaglia a combattere e non abbandona la Provincia di Torino. Così, al contrario di alcuni suoi colleghi che hanno scelto di dimettersi, come la pidiellina Maria Teresa Armosino dalla Provincia di Asti e il leghista Roberto Simonetti da quella di Biella, lui resta al comando per fronteggiare chi vorrebbe mandare in pensione lui e l'Ente che presiede.

"Comprendo la scelta dei numerosi presidenti delle Province e dei sindaci che in queste ore si stanno dimettendo", dice Saitta. "Sono troppe le difficoltà da fronteggiare, c'è in corso un vero e proprio attacco alle autonomie locali e il Governo stesso ha avviato un processo centralista pericoloso".

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"Molti altri stanno pensando di lasciare, io ci ho riflettuto a lungo e ho scelto la strada meno comoda. Ho deciso di restare e di non abbandonare l'impegno per la difesa delle autonomie locali. Il Parlamento in questo momento non è il luogo più adatto per incidere sulle riforme urgenti e necessarie al nostro Paese".

Secondo Saitta, se non sarà cambiata la legge elettorale "il prossimo Parlamento vedrà ancora un gruppo di nominati dai partiti, mentre a sindaci e presidenti di Provincia con esperienza amministrativa continua ad essere impedito di candidarsi, se non si presentano dimissionari sei mesi prima del voto".

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