TORINO 16 lug (Però Torino) - Dybala ha talento. Dybala ha coraggio. I numeri, all'epoca delle magliette personalizzate, sono simboli importanti. In alcuni casi diventano addirittura dei marchi di fabbrica, tipo CR7. Il bomberino argentino che la Juve ha preso dal Palermo soffiandolo a un'agguerrita concorrenza non indosserà la maglia numero dieci ma quella numero 21. Interessante è l'analisi che ha fatto Gianni Vasso su barbadillo.it.

Il dieci, retaggio di quell'epoca romantica delle formazioni a filastrocca, delle magliette senza le scritte e dei numeri dall'uno all'undici, è simbolo specialissimo che il calcio – dopo svariati secoli d'oblio – ha sottratto alla storia delle teorie di Pitagora per consegnare alla sua magia. Il dieci, dicevamo, alla Juve è roba per Tevez. O, meglio ancora, per Del Piero, Platini e via rimembrando. Dybala, però, ha scelto il Ventuno. Che, per la Torino bianconera, non è simbolo secondario meno pregno di mistero e significato.Ventuno, che Dybala ha motivato con "i miei anni", è stata la maglia di Andrea Pirlo. Quello che ora – seguendo la rotta degli altri magnifici elfi del pallone europeo – ha preso la via dell'Ovest per andarsene a insegnare il calcio nella terra del baseball, del football americano e del basket.Ventuno, poi, è stato anche il numero che ha indossato un signore di origini berbere che risponde al nome di Zinedine Zidane. Potrebbe bastare, e invece no. Perchè il 21 l'ha indossato anche Lilian Thuram, professione difensore, campione del Mondo e d'Europa con la Francia acchiappatutto di fine millennio. E poi, diciamocela tutta, è stata tra le poche casacche a non essere assegnate durante la sciagurata stagione della B.Prima ancora, giusto per non farsi mancare nulla, il Ventuno era il numero scelto da Michele Padovano centravanti discontinuo e chiacchierato che però, a modo suo, un pezzo di storia juventina l'ha pur scritta. Dybala è stato umilissimo a non pretendere il dieci. E irresistibilmente sfrontato a prendere il Ventuno.