Torino, vigile shock: 'E' stato un piacere farle la multa'
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- Categoria: Cronaca
- Pubblicato Mercoledì, 13 Febbraio 2013 15:44
- Scritto da Redazione Però
TORINO 13 feb (Però Torino) – "È stato un piacere farle la multa". Si conclude così l'animata discussione tra un vigile di Torino e Stefano Di Marco, reo di aver imboccato una via contromano. "Ma il senso di marcia era cambiato solo da 15/20 giorni", si difende il cittadino torinese.
Di Marco, 33enne impiegato torinese, non è nuovo ad avere scontri frontali con i vigili. Già nel passato, come raccontato da Però Torino, aveva avuto da ridire sul comportamento dei civich torinesi. Ma il comandante Famigli aveva liquidato tutta la polemica dicendo che trovava "deontologicamente corretto" il comportamento di un suo agente che dà del "tu" a un cittadino e cerca poi di multarlo in quanto colpevole di aver reagito con un colpo di clacson al taglio della strada da parte dello stesso agente.
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Qualche mese fa il secondo round. Di Marco prende contromano via Ternengo, in zona nord a Torino. I vigili lo fermano e quando leggono il suo nome ("Lo ripetevano più volte; lì ho capito che mi avevano riconosciuto", dice Di Marco) gli fanno la multa: giustamente, a norma di legge.
Quello che è meno normale è ciò che avviene dopo. Di Marco, dopo la compilazione del verbale, saluta con deontologicamente corretto "ciao" il vigile. Ma questi sbotta: "Ciao lo dice a sua sorella, io le ho dato del lei!".
Di Marco non ci sta, protesta, dice che l'altro collega gli aveva dato del tu e che per il comandante dei vigili non c'era niente di sbagliato. Ma l'agente proprio non ci sta e liquida il troppo polemico torinese: "Buonasera signor Di Marco, è stato un piacere farle la multa".
Il fatto è relativo al 2 novembre 2012. Di Marco nel frattempo manda una formale lamentela al comando. Ma per Famigli, ancora una volta, è tutto ok. Nella sua risposta al cittadino, il comandante sottolinea che non ci sono disposizioni di regolamento sull'uso del tu/lei, ma che comunque si consiglia sempre un più formale "lei".
Quanto al "piacere" poi, specifica Famigli, fare la multa è un atto di servizio che comunque facendo "riferimento a concetti metagiuridici, rientra nella categoria del dovere e non in quella del piacere". Ma sul fatto se sia corretto o quantomeno opportuno che un vigile urli in faccia a un cittadino che usa il "tu" nei confronti dell'agente, non è dato sapere.
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