| Torino, inchiesta-doping: Epo al 57% in uno degli arrestati |
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| Scritto da Agenzie | ||||
| Lunedì 26 Settembre 2011 18:34 | ||||
In uno degli arrestati nell’inchiesta sullo smercio di farmaci e sostanze dopanti ‘Little Dog’, condotta dalla Procura di Torino, le analisi del sangue avevano evidenziato un valore di ematocrito pari al 57%: una percentuale elevatissima (il 52% fu il valore riscontrato nel sangue di Marco Pantani dopo la tappa di Madonna di Campiglio che gli costo’ l’esclusione dal Giro d’Italia del 1999), ma soprattutto un valore pericolosissimo per i rischi che ne derivano per la salute. E’ quanto trapela dagli interrogatori di garanzia dei giorni scorsi per i sette arrestati torinesi, per i quali il Gip ha oggi confermato le misure cautelari, rifiutando le richieste di revoca o di concessione dei domiciliari avanzate dagli avvocati, motivandolo con il pericolo di “reiterazione del reato”. L’inchiesta ha fatto emergere come le persone coinvolte abbiano cercato con ogni mezzo di ottenere le sostanze per il miglioramento delle prestazioni atletiche (i Nas hanno sequestrato anabolizzanti, nandrolone, Epo, ormone della crescita Gh): attraverso gli acquisti on line oppure attraverso la sottrazione dalle strutture ospedaliere da parte di infermieri. E sarebbe stato proprio un infermiere a eseguire le analisi del sangue sull’atleta con il valore di eritropoietina al 57%, e a tranquillizzarlo sostenendo che non si trattava di una percentuale particolarmente preoccupante. Un quadro ritenuto sconcertante dagli investigatori, dal momento che la diffusione delle sostanze avveniva a livello per lo piu’ dilettantistico. “Cosi’ fan tutti”, avrebbero risposto alcuni degli indagati sul motivo dell’assunzione nonostante i rischi per la salute. |