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Torino, l'autobomba per il marito non poteva funzionare. Il pm chiede scarcerazione Stampa
Scritto da agenzie   
Mercoledì 05 Ottobre 2011 16:49

Il meccanismo artigianale costruito da due amanti per far esplodere l'auto del marito di lei non avrebbe funzionato, per cui non avrebbe potuto uccidere. E' quanto dicono le anticipazioni della perizia chiesta dalla Procura di Torino sulla Reanault Clio dell'uomo in base alle quali il pubblico ministero, Andrea Bascheri, ha chiesto al gip la scarcerazione di Emanuela Lopez di 37 anni, operaia alla Robe di Kappa, del suo amante Edoardo Domenico Simbula, artigiano di 38 anni.

I due erano stati arrestati dalla Squadra Mobile torinese a fine aprile. La polizia teneva infatti d'occhio l'abitazione in cui la Lopez viveva con il marito e i due figli, di 8 e 17 anni, da quando il 15 aprile nella Ranault Clio dell'uomo, parcheggiata in via Veronese nei pressi di una scuola, era stata ritrovata una bomba rudimentale.

Appena gli agenti si erano accorti che la moglie e l'amante avevano intenzione di agire di nuovo, usando del veleno, li hanno bloccati. Ma ora pare che il maldestro tentativo non riuscito li abbia salvati da un'accusa di concorso in tentato omicidio.

 
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