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Un altro marchio abbandona Torino, la Burgo trasloca in Veneto Stampa
Scritto da Repubblica   
Mercoledì 28 Settembre 2011 06:59

L’elenco delle aziende in fuga da Torino si è allungato. Nell’ultimo anno si è arricchito di nomi come TecnimontMaire, Ceva Logistics, Brooksfield. E da ieri c’è un nome in più: la Burgo.

Ieri mattina la voce è circolata con così tanta insistenza da suggerire ai sindacati di convocare un incontro urgente con il management. E in tarda serata è la stessa azienda a confermarla: il gruppo specializzato nella produzione di carta intende chiudere la sede amministrativa di San Mauro Torinese per trasferire le attività nell’altro quartier generale di Altavilla Vicentina.

La decisione è contenuta nel piano industriale che il consiglio d'amministrazione ha discusso lunedì e servirà a "sanare" un'anomalia che l'azienda si porta dietro dal 2004, ossia da quando sono iniziate le operazioni di aggregazione tra la Burgo e la vicentina Marchi, poi culminate nella fusione del 2007. Finora, infatti, il gruppo ha mantenuto entrambe le sedi, quella legale di Altavilla e quella secondaria di San Mauro, dove oggi lavorano 170 impiegati. Negli ultimi tempi però è maturata l'esigenza di mantenere solo uno dei due poli direzionali. Di qui, la decisione di avviare la centralizzazione che, come conferma la stessa azienda, dovrebbe realizzarsi nel giro di 18 mesi o 24 mesi.

Il sindacato, preoccupato, vuole avere maggiori informazioni dall'azienda e ha già attivato tutti i canali possibili per ottenerle: "La notizia circola da questa mattina (ieri,

 
ndr) nella sede torinese - spiega il segretario regionale della Slc-Cgil Tonino Paparatto - e insieme con le altre sigle abbiamo immediatamente chiesto un incontro con l'azienda per avere lumi sulla decisione. Per il momento, però, nessuno ci ha presentato un piano industriale".

Soltanto nei prossimi giorni si sapranno i dettagli di un'operazione che porterà Torino a perdere un altro pezzo della sua economia. Per un trasferimento che riguarda ancora una volta decine di colletti bianchi, come già successo per gli ingegneri di Tecnimont e per gli impiegati (in prevalenza donne) di Ceva Logistics. Di Burgo resterà comunque in Piemonte la parte più storica, ossia la cartiera di Verzuolo, nel Cuneese, fondata nel 1905 da Luigi Burgo e rinnovata nel 2001 con un investimento da mezzo miliardo di euro. Nel 2000 la proprietà era passata alla Dieci, società che aveva tra i propri azionisti anche la Fiat e che lancio un'Opa per ottenere il controllo dell'impresa. Due anni più tardi il gruppo Marchi acquistò un primo pacchetto azionario, fino all'aggregazione del 2004 e alla fusione del 2007. Oggi Burgo è una realtà con 12 stabilimenti produttivi in Italia e uno in Belgio, più due sedi amministrative. Che tra due anni al massimo diventeranno una sola.

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