I genitori del bimbo morto a 8 mesi: 'Avevamo l'ok dei medici'
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- Pubblicato Sabato, 17 Agosto 2013 09:33
- Scritto da Redazione Però
TORINO 17 ago (Però Torino) – Prima di portare il figlio di 8 mesi a 3mila metri di altitudine, avevano chiesto ai medici. Era stato loro risposto che un'ascesa graduale, con soste lunghe, si poteva fare. Questo il succo delle dichiarazioni rilasciate dai genitori del piccolo torinese morto a Ferragosto al rifugio degli Angeli, in Valgrisenche, in Valle d'Aosta.
Erano a vegliare fuori dalle camere mortuarie, disperati: Giorgia Servente di 35 anni è la mamma, insegnante di scuola media; il papà è Mario Giannelli, quarantunenne che lavora nel campo della pubblicità. Intervistato da 'Repubblica', il viceparroco di Casale Monferrato – di dove è originaria la madre del piccolo – racconta: "Erano arrivati cinque giorni prima per aiutarci a gestire l'accoglienza in periodo particolarmente affollato. Per venire qui avevano comunque preso tutte le precauzioni del caso".
Come avevamo scritto anche ieri, il piccolo era stato fatto abituare con gradualità all'alta quota. "Ci siamo fermati due giorni - dice il padre - in un paese che si trova a 1.600 metri". Erano stati gli stessi medici a suggerire ai genitori di far abituare poco per volta il bambino alla nuova altitudine. "Dopo tre giorni trascorsi al rifugio - ricordano i genitori - nostro figlio stava bene, non aveva alcun problema". Al quinto giorno si sono verificati gli arresti cardio-circolatori che purtroppo ne hanno segnato il destino.
Durante la notte di ferragosto papà e mamma si sono accorti che il bimbo – si chiamava Elia – benché si fosse addormentato come tutte le altre sere già trascorse al rifugio, a un certo punto non respirava più. Era in un sacco a pelo non del tutto chiuso. La mamma ora dice che "se avessi usato una coperta ora mio figlio sarebbe ancora vivo". È chiaramente disperata per quanto successo. Il 118 è stato chiamato subito, l'elisoccorso è andato prima ad Aosta dove, viste le condizioni disperate, hanno preferito trasferirlo al Regina Margherita di Torino. Ma anche qui non c'è stato nulla da fare.
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