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Sono divertenti, spiazzanti, poetici, ma secondo alcuni potrebbero anche rappresentare un problema di sicurezza, i segnali stradali modificati che sono apparsi nelle ultime settimane a Torino.
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La rivisitazione della segnaletica verticale, con le sue sbarre bianche o rosse: divieto di accesso, strada chiusa, direzione obbligatoria, per trasformare quegli elementi geometrici essenziali in piccole poesie urbane, nuove letture del segnale che non ne annullano il significato originario ma lo esaltano e lo declamano, ha un autore raffinato.
Stando ad Internet sembra di poterlo indicare nell’artista francese Clet Abrhams, attivo in Italia da molti anni. In effetti identiche “trasfigurazioni” della segnaletica stradale sono state fotografare in altre città italiane: Bologna, Firenze, Roma e sempre a lui attribuite, anche grazie ad una sua pagina Facebook. 
Gli uffici comunali che si occupano di segnaletica ma anche i Vigili urbani segnalano una potenziale pericolosità dei”nuovi segnali”. Non conosciamo i risvolti autorizzativi ed eventualmente legali di questi interventi creativi (street art), quel che è certo è che alcuni dipendenti del Comune di Torino stanno girando a caccia di segnali stradali, armati di raschietto.
Le opere infatti non sono realizzate con l’arma classica degli artisti di strada (filone muralismo): la bomboletta di vernice, ma con sagome plastificate adesive: è la sticker art.
Di queste “trasfigurazioni” a Torino noi ne abbiamo fino ad ora trovate quattro: scegliete la vostra preferita, ma fatelo qui e non mentre guidate!
Nelle foto: Le quattro tipologie di cartelli che sembrano essere disseminati in città a decine. Quelli in fotografia si trovano, nell'ordine, in piazza IV marzo, in via Lanfranchi, in via Botero e in piazza Castello.







