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La Val di Susa mette in mostra i suoi tesori archeologici Stampa
Scritto da CittAgorà   
Venerdì 16 Settembre 2011 16:00

Tesori archeologici della Valle di Susa Non è abbastanza diffusa la conoscenza del patrimonio archeologico della Valle di Susa. Eppure il più antico valico alpino sul suolo italiano, probabile rotta di Annibale e dei suoi elefanti, il vasto regno dei Cozii, temuti dai romani fino al primo secolo dopo Cristo (quando stipularono con loro una pace rispettosa delle loro, diremmo oggi, autonomie locali), questo luogo in cui si alternavano terre alte salubri e terre basse paludose, zone propizie all'agricoltura e vaste foreste ricche di selvaggina, è segnato ed arricchito dalla presenza umana fin dal neolitico (6.000 a.c.).

L'opportunità per colmare questa eventuale lacuna nella conoscenza dei nostri territori arriva domenica 18 settembre con la "II giornata del patrimonio archeologico della Valle di Susa", all'insegna di 'Cibi e sapori antichi'. Per l'occasione saranno accessibili per tutto il giorno tredici siti archeologici con la possibilità di visite guidate gratuite, a piedi e anche in bicicletta.
Tesori archeologici della Valle di Susa Oltre al più noto patrimonio segusino (l’arco di Augusto, il teatro romano, il castello della contessa Adelaide), o all’abbazia alto-medioevale della Novalesa, sulla strada del Moncenisio, la Valle metterà in mostra gioielli assai meno noti, come le ville romane di Almese e di Casellette, la Casa delle lapidi a Bousson (Cesana), il parco archeologico di Bardonecchia o il museo della preistoria di Vaie.
Per ognuno dei siti visitabili sarà stabilito un collegamento tra la datazione del sito e le abitudini alimentari dell’epoca, con la possibilità, in molti casi, di assaggiare “cibi e sapori antichi”.
La giornata, presentata in una conferenza stampa al museo archeologico di Torino dall’assessore alla cultura della Comunità montana Carlo Ponsero, da Laura Carli del settore musei e patrimonio culturale della regione Piemonte, Luisella Peyrani e Gabriella Pantò per la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo delle Antichità Egizie, nasce nell’ambito di un piano di valorizzazione territoriale della Valle che mira a realizzare, ha detto Ponsero “azioni di sistema capaci di aggregare operatori pubblici e privati”.
Esemplifica tale proposito la convenzione sottoscritta dal Tesori archeologici della Valle di Susa Ministero per i Beni e le attività culturali, il comune di Almese e la fondazione Magnetto di Casellette, grazie alla quale la Villa romana di Almese vedrà in questa occasione l’inaugurazione di un nuovo percorso di visita attrezzato.
Numerosi volontari, formati dalla regione Piemonte in collaborazione con la Sopraintendenza, accompagneranno le visite, comprese quelle che, sempre domenica 18, si potranno fare nelle sale del museo di antichità di Torino dove, pur nella vasta scelta delle opere esposte, sarà bene dare la precedenza alle statue degli imperatori e ai calchi dei rilievi dell’arco di Augusto, provenienti da Susa. Cibi associati alla visita: la dieta dei militari romani…non aspettarsi però saltimbocca o pasta cacio e pepe...

Nelle fotografie, dall'alto verso il basso:
- Carlo Ponsero, Luisella Peyrani, Gabriella Pantò, Laura Carli;
- Un immagine della Valle di Susa;
- Il teatro romano di Susa.

Silvio Lavalle

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