| "Le Superga non erano mie", ovvero come sopravvivere a un divorzio |
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| Scritto da Redazione Però | |||||
| Venerdì 08 Aprile 2011 10:10 | |||||
Chiunque abbia affrontato un divorzio, una causa condominiale, un processo per un piccolo incidente stradale sa in che sabbie mobili si ritrova chi è costretto ad avere a che fare con il "mostruoso" sistema giudiziario italiano. Bene, è esattamente quello che con una buona dose di ironia ci racconta Giorgio Oggero, inventandosi il signor Mario Qualunque. Un italiano qualunque, infatti, si troverà ad affrontare una delle tante cause considerate di poco conto e si scontrerà con un mondo paradossale - quello legale - popolato di professionisti di ogni genere che lucrano lecitamente sull'incapacità degli altri a trovare un semplice accordo, togliendo così risorse e tempo alla soluzione di cause più serie. Per questo l'autore, con il prezioso aiuto dell'avvocato e amico Narciso Dirindin, ha scritto questa tragi-comica guida per sopravvivere alle cause legali, agli avvocati, ai periti, alle banche senza farsi fregare dal linguaggio tecnico e non finire nelle tante trappole succhiasoldi. E per farlo ha utilizzato episodi veri, realmente accaduti in cause diverse di cui è stato diretto o indiretto testimone, esaminandone persino le conseguenze emotive e pratiche. Ma c'è anche una sorpresa: la consulenza legale che questo libro fornisce non è esposta come in un grigio manuale di giurisprudenza, bensì accompagnata - come i vini - al menù di una rocambolesca, sorprendente, quasi faustiana cena fra autore e avvocato. «Avevo appena metabolizzato che se ne era andata perché mi stava cornificando, quando avevo scoperto che mi aveva portato via piatti, bicchieri, posate e tutto quello che ci poteva stare in una valigia. Ovviamente anche la valigia era sparita. Decisi di fare andare in bagno. Il water non l'aveva preso, ma in compenso aveva sentito un gran bisogno di prendere tutta la carta igienica. Meno male che il rotolo di scorta non le era stato utile. Lo sciacquone c'era ancora. Decisi di controllare quello che era rimasto in casa. Stranamente erano spariti gli unici due quadri di valore, come ho detto le stoviglie, la carta igienica, e le pagine gialle. Non riuscivo a capire il nesso. La logica degli oggetti spariti». Giorgio Oggero (1963) è laureato in Scienze Politiche e lavora come consulente commerciale per i rapporti con l'estero. Vive in provincia di Torino. L'idea del libro gli è venuta grazie a una piccola causa in cui è stato assistito dall'avvocato Dirindin. Le ricette del libro sono quelle di sua moglie, ottima cuoca. Mette alla prova il suo talento narrativo ogni sera addormentando i figli. Narciso Dirindin, 58 anni, avvocato civilista, esercita a Torino e si definisce un "artigiano del Diritto". Ha una visione molto smaliziata della sua professione e gli piace scherzarci su. martedì 12 aprile, ore 18:30 Libreria Fnac Via Roma, 56 - Torino INCONTRO con Giorgio Oggero e Narciso Dirindin in occasione della presentazione del loro libro d'esordioLe superga non erano mie Come sopravvivere a un divorzio, agli avvocati e alla richiesta di un prestito in banca senza farsi fregare (Cavallo di Ferro, pp. 157, euro 13,50)
Intervengono Alberto Pezzini e Simona Totino |









