Banner
Ad

Video Promo

CittAgorà
Actionaid, contro la fame nel mondo Stampa
CittAgorà
Scritto da CittAgorà   
Domenica 23 Ottobre 2011 23:00

Actionaid, contro la fame nel mondo

21-10-2011

Actionaid, il convegno a Palazzo Civico In occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione, l'associazione internazionale di volontariato Actionaid ha organizzato una serie di manifestazioni che hanno coinvolto la nostra città.
Il 18 ottobre, nella Sala delle Colonne di Palazzo Civico, si è svolto il convegno "Insicurezza alimentare, cause e risposte. Dalla crisi in Africa orientale a noi" che, partendo dalla crisi che ha colpito il corno d'Africa durante la primavera scorsa, ha analizzato cause, speranze e possibilità rispetto all'emergenza umanitaria in quella zona.
Al convegno ha portato il saluto della città il presidente del Consiglio comunale Giovanni Maria Ferraris. Fra i relatori anche la consigliera Fosca Nomis che ha ricordato come: "il Comune può e deve promuovere ed ospitare iniziative come questa. Torino - ha ribadito Nomis - ha una storia forte di cooperazione e volontariato ed anche per questo motivo deve continuare a dedicare spazio e attenzione per sensibilizzare i cittadini su questi temi.
Materiale Actionaid Domenica 23 ottobre, Actionaid organizza invece: "Un giorno di ordinario appetito" dove saranno preparati piatti possibili da preparare spendendo solo un euro per gli ingredienti. Le ricette si potranno gustare alle ore 13 al Ristorante Antiche Sere di via Cenischia 6 e alle 19,30 al Caffè Basaglia di via Mantova 34.

Nelle foto: Il saluto del presidente del Consiglio comunale Giovanni Maria Ferraris durante il convegno "Insicurezza alimentare, cause e risposte. Dalla crisi in Africa orientale a noi" svoltosi a Palazzo Civico. Al tavolo dei relatori si riconosce anche la consigliera Fosca Nomis.
In basso: Derrate alimentari preparate da Actionaid pronte per essere spedite a popolazioni colpite dalla fame (foto tratta dal sito www.actionaid.it)

M.L.
 
Il gioco compulsivo rovina un numero crescente di famiglie Stampa
CittAgorà
Scritto da CittAgorà   
Venerdì 21 Ottobre 2011 18:00

Il gioco compulsivo rovina un numero crescente di famiglie

21-10-2011

Siti per il gioco Gli italiani giocano sempre di più: giochi e lotterie di Stato, gioco d’azzardo legalizzato e gioco d’azzardo illegale, bingo, lotterie, gratta e vinci, sale giochi, sale per scommesse. Macchinette mangiastipendi nei bar e nelle tabaccherie, apparecchi meccanici o elettromeccanici, con schermi o leve e ipnotiche suonerie. Estrazioni ad ogni ora per vite trascorse in trance, con gli incollati a uno schermo mentre la miseria le accerchia.
Ed ora esplode la febbre del gioco a casa, davanti al proprio computer: in un anno il fatturato del poker on line si è quasi decuplicato superando il tetto del miliardo di euro.
Di tutto questo ha cominciato a occuparsi e preoccuparsi la commissione servizi sociali, presieduta da Lucia Centillo, anche grazie alla mozione presentata dai consiglieri del movimento 5 stelle, Chiara Appendino e Vittorio Bertola.
La relazione dell’assessora Giuliana Tedesco (commercio Polizia municipale, sicurezza), rivela un quadro complesso su cui non è facile intervenire.
Intanto solo una parte delle sale gioco necessita di autorizzazione del Comune: quelle nei locali pubblici (esclusi dunque i circoli privati) senza il poker, con giochi in cui l’elemento aleatorio è combinato con l’abilità del giocatore, con costo massimo di un euro per giocata, durata minima della partita di 4 secondi, vincita massima di 100 euro erogata direttamente dalla macchina e distanza minima dai”luoghi sensibili” di 200 metri (sono luoghi sensibili le scuole e in generale i luoghi e i servizi dedicati ai minori).
Negli altri casi le autorizzazioni vengono concesse dalla questura o dai Monopoli di Stato.
Nel 2010 il Comune ha concesso sei autorizzazioni contro 21 domande presentate, nel 2011, ad oggi, due autorizzazioni a fronte di otto domande. La Polizia amministrativa ha verificato negli ultimi sei mesi la regolarità 169 macchine da gioco, ma per le irregolarità che hanno carattere Lucia Centillo penale, le competenze sono della Polizia giudiziaria, mentre l’erogazione delle sanzioni compete ai Monopoli.
Nel corso dell’audizione Tedesco ha detto di essere favorevole ad una modifica degli orari di apertura, proposta anche nella mozione. Da quelli attuali che vanno dalle dieci alle due del mattino, ad un orario 12-24.
Tedesco si è detta favorevole anche alla proposta di esporre cartelli vicino alle macchinette per evidenziare i rischi della dipendenza dal gioco.
Le iniziative di contrasto richiedono la modifica del regolamento di polizia amministrativa e quindi saranno adottate dopo ulteriori approfondimenti, anche con l’aiuto di esperti. Per queste ragioni Appendino e Bertola, visto il consenso trasversale sulla proposta, hanno accettato di ritirare temporaneamente la mozione.

Nelle foto:
- Sono numerosissimi i siti internet per i giocatori on line
- La presidente della commissione Servizi sociali, Lucia Centillo
.

S.L.
 
Cinquant’anni di diritti Stampa
CittAgorà
Scritto da CittAgorà   
Venerdì 21 Ottobre 2011 18:00

Cinquant’anni di diritti

21-10-2011
A Palazzo Civico il dibattito sulla Carta sociale europea, nata nel 1961

Rattazzi alla cerimonia
La Carta sociale europea compie 50 anni. È nata qui, a Torino, esattamente il 18 ottobre 1961, a Palazzo Madama.
Lo spirito che portò all’estensione del documento europeo fu quello di dare maggiore unitarietà alla Comunità Europea, all’epoca da poco sorta. Dopo gli accordi politici ed economici si vollero sancire i diritti sociali, comuni a ogni individuo: diritto al lavoro, tutela dei lavoratori, prevenzione sanitaria, garanzia della sicurezza, diritti dei migranti.
Una Carta che parla di diritti sociali, rivolta ai cittadini europei.
La Carta sociale europea fu siglata mentre erano in atto le celebrazioni del centenario dell’Unità d’Italia, e per questo evento venne scelta come sede il capoluogo piemontese (è stata poi rivista nel 1996; nel 1999 l’Italia ha ratificato gli adeguamenti).
Su questi due anniversari (Carta e Unità d’Italia) il vicepresidente Giulio Cesare Rattazzi ha aperto il 19 ottobre, in Sala Rossa a Palazzo Civico, il suo intervento al dibattito sulla Carta sociale europea.
“Ci sono analogie - ha detto Rattazzi - tra la Carta e l’Unità d’Italia, entrambe uniscono: una l’Unione Europea, l’altra la nazione italiana. Nell’occasione di questa ricorrenza, siamo lieti e orgogliosi di ospitare in Municipio ambienti sindacali, imprenditoriali, associativi del mondo del lavoro, perché così si conferma l’alleanza tra il mondo del lavoro e le autonomie locali, lo sviluppo della valorizzazione delle imprese e la concezione del sindacato, non tanto come organizzazione della protesta, ma come soggetto dotato di capacità di governo della complessità sociale”.
Molti erano infatti gli imprenditori, sindacalisti e banchieri presenti in Sala Rossa ad assistere al dibattito, moderato da Salvatore Tropea, giornalista de “La Repubblica”.
Emilio Gabaglio, già segretario generale del Ces (Confederazione europea dei sindacati), ha posto l’accento sulla verifica e sul controllo della Carta sociale, per evitare violazioni, affinché sia sempre applicata. “Il modello sociale ha faticato - ha spiegato Gabaglio - così come lo sviluppo e l’occupazione. Alle politiche di rigore ora bisogna affiancare un piano di sviluppo europeo”.
Concludendo l'incontro, il sindaco Piero Fassino ha improntato la sua nota sulla globalizzazione dell’economia, del mondo e di come questa abbia cambiato il modo di vivere delle persone.
“La sfida - ha affermato il sindaco - è di tutelare i diritti dei lavoratori, in un sistema economico e produttivo che da stabile è diventato flessibile e dettato dalla mobilità”.

Nella foto: Giulio Cesare Rattazzi, vicepresidente del Consiglio comunale, alla cerimonia in Sala Rossa.

Tony De Nardo
 
Minori da tutelare e padri separati Stampa
CittAgorà
Scritto da CittAgorà   
Venerdì 21 Ottobre 2011 18:00

Minori da tutelare e padri separati

21-10-2011

“Il primo diritto di un minore è quello di vivere con la propria famiglia, per questo è necessaria l’assistenza al reddito per le famiglie in difficoltà”. E’ quanto ha affermato Angelo De Carolis, presidente dell’associazione Help Family, durante l’audizione che si è tenuta nel corso della riunione della commissione Pari papà c'è opportunità, presieduta da Marta Levi, a Palazzo civico.
Secondo l’associazione, infatti, l’affidamento di un minore in una struttura, costa circa 400 euro al giorno, somma che, se fosse destinata a famiglie in difficoltà sul piano economico, potrebbe evitare la traumatica separazione dei figli dai genitori.
Nel corso della riunione si è trattato anche il tema relativo alla condizione di genitori separati, soprattutto in relazione al rapporto con i figli.
E’ intervenuto Danilo Merlo, presidente dell’Associazione padri separati che ha evidenziato come la questione economica, all’indomani di una separazione, sia un tema cruciale per i genitori, alle prese con mutui, affitti e alimenti.
“Uno stipendio mensile di 1400 euro potrebbe non bastare per un padre che deve concorrere al sostegno della famiglia e al mantenimento di se stesso”.
In più ha lanciato l’appello per far sì che si creino locali idonei a trascorrere del tempo con i propri figli, spazi dedicati al tempo libero, al gioco o alla lettura.

Federico D'Agostino
 
Rifiuti a Torino e provincia: servono scelte tempestive Stampa
CittAgorà
Scritto da CittAgorà   
Venerdì 21 Ottobre 2011 18:00

Rifiuti a Torino e provincia: servono scelte tempestive

21-10-2011

Raccolta differenziata Dopo le notizie di stampa apparse nei giorni scorsi, arrivano dati tendenzialmente rassicuranti sulla situazione del ciclo dei rifiuti a Torino e nella sua provincia.
A portarli, durante un’audizione di fronte alla commissione ambiente del Comune (presidente Marco Grimaldi), l’assessore provinciale all’ambiente Roberto Ronco, accompagnato da consigliere e consiglieri provinciali membri della commissione ambiente e Paolo Fojetta, presidente dell’"Associazione d’ambito torinese per i governo dei rifiuti (A.t.o.r.).
In attesa dell’annunciata legge regionale che dovrebbe ridisegnare l’organizzazione del sistema di trattamento dei rifiuti e che, hanno detto Fojetta e Ronco, potrebbe portare a un ridimensionamento severo dell’A.t.o.r., la Provincia programma i suoi interventi sulla base dei dati forniti dal proprio osservatorio e delle linee d’indirizzo che si è data nel 2006.
Il pericolo che l’attuale bozza su cui si lavora in Regione rappresenterebbe, è quello della creazione di un sistema di rappresentanza dei comuni interessati tanto complesso da risultare paralizzante.
Tra i dati dell’osservatorio provinciale spiccano la smentita delle previsioni di calo della produzione dei rifiuti a causa della crisi che sono, invece, in leggero aumento e le percentuali di raccolta differenziata che collocano il territorio provinciale al 58% e quello della città di Torino al 42%. Sono dati buoni, hanno detto Fojetta e Ronco, ma indicano che c’è ancora parecchia strada da fare se si vuole raggiungere la meta del 65% prevista dalla legge nazionale. Grimaldi ha spiegato che calcoli dell’Amiat prevedono l’investimento di un milione di euro per ogni percentile in più di differenziata: "veramente tanti soldi se si riparte dal 42% di Torino", ha concluso.
I rifiuti solidi urbani indifferenziati sono in un anno 550.000 tonnellate, comprese le 50.000 tonnellate che tornano in forma di scarto dalla raccolta differenziata e considerando la prossima entrata in funzione dell’inceneritore del Gerbido, sia Fojetta che Ronco prospettano la sostenibilità del sistema di smaltimento fino al 2016 e probabilmente fino alla metà del 2017. Un tempo che la politica ha davanti, hanno sottolineato, per fare le sue scelte e renderle operative.
L’inceneritore che dovrebbe iniziare i test di funzionamento nel 2012 funzionare al 50% delle sue potenzialità nel 2013 e entrare a regime pieno nel 2014, è in grado di bruciare 420.000 tonnellate di rifiuti all’anno. Ne restano 130.000 per cui, a partire dal 2016, occorre trovare una soluzione.
Alla possibilità di realizzazione di un secondo inceneritore da costruire a Settimo Torinese, prevista dalla Regione fin dal 2006 e ripresa durante l’audizione, si sono detti contrari sia Enzo Liardo per il Pdl sia Vittorio Bertola per il Movimento cinque stelle, che ha riproposto come praticabile l’obbiettivo "zero rifiuti" ed il superamento di discariche e inceneritori.
Rispondendo alle questioni poste dai consiglieri, Ronco ha spiegato che le tre principali discariche in uso non sono in esaurimento.
Cassagna, nel comune di Pianezza, sarà rimodellata a causa di alcuni assestamenti naturali ma rimane strategica per Torino. L’area nord della provincia (bacino 16) continuerà a sversare a Chivasso. Grosso Canavese, dove si costruirà una nuova vasca da 200.000 tonnellate a cura della società pubblica Sia, che la gestirà, sarà presto in grado di accogliere 390.000 tonnellate di rifiuti, più altre 200.000 tonnellate in caso di necessità senza bisogno di lavori importanti.
Altra "ruota di scorta", così l’ha chiamata Fojetta, nel caso di ritardi sui programmi di Torino e Provincia, è l’inceneritore di Chambéry.
Il mercato dei rifiuti nella Provincia di Torino, ha detto Fojetta, vale 800 milioni di euro e per evitare di "diventare terra di conquista" da parte di imprenditori privati, prima di stabilire un partenariato con essi, come prevede la legge 148 del 2011, che fa parte della manovra finanziaria bis e bandisce le aziende di proprietà totalmente pubblica, occorre creare un soggetto pubblico unico e forte, superando la grande frammentazione e debolezza del quadro odierno.
Con Ronco sono intervenuti i consiglieri provinciali Angela Massaglia, Silvia Fregolent, Caterina Romeo, Antonio Fermentino, Pasquale Valente.
Grimaldi ha annunciato una visita della commissione ambiente del Comune presso la Provincia per continuare ad approfondire l’argomento che è particolarmente complesso.

Nella foto: Smaltimento di elettrodomestici.

Silvio Lavalle
 
Alle origini del Toro rampante Stampa
CittAgorà
Scritto da CittAgorà   
Venerdì 21 Ottobre 2011 17:00

Alle origini del Toro rampante

21-10-2011

Locandina convegno Celti Una lezione di storia e di cultura. Un’occasione in più per sostenere la candidatura di Torino a capitale europea della cultura per il 2019. Si tratta del convegno dal titolo “I Celti in Piemonte… le origini”, che si è tenuto nei giorni scorsi al Centro Incontri della Regione Piemonte, al quale ha portato il saluto il presidente del Consiglio comunale, Giovanni Maria Ferraris.
L’iniziativa, promossa dalla associazioni Poesia Attiva, La Tesoriera e Valle Sacra, è stato un appuntamento dove storia e tradizione sono state ripercorse con il contributo di recitazione, danza, e musica. Un percorso a ritroso, fino al quarto millennio a. C., quando i Taurini, tribù di Convegno Celti origine celtica presente in riva al Po, prima della conquista dei Romani, lasciarono l’impronta della loro civiltà nel nostro territorio. Segni riscontrabili ancora oggi, a partire dal simbolo della Città, il toro rampante. Proprio la storia del vessillo cittadino è stata ripercorsa da Ferraris, che ha ricordato come, secondo la leggenda, la tranquillità dei Taurini, popolazione dedita alla pastorizia di tori e vacche venne messa in pericolo da un drago. Per difendersi, i nostri antenati fecero ubriacare un toro che, esaltato ed infuriato, venne scagliato contro il mostro e lo sconfisse.

Nella foto: La locandina dell'iniziativa e, in basso, il presidente del Consiglio comunale, Giovanni Maria Ferraris con il presidente dell'Associazione PoesiAttiva, Bruno Labate.

F.D'A.
 
Scendono da 12 a 9 i membri della Commissione Edilizia Stampa
CittAgorà
Scritto da CittAgorà   
Venerdì 21 Ottobre 2011 17:00

Scendono da 12 a 9 i membri della Commissione Edilizia

21-10-2011

Novità per la Commissione Edilizia del Comune, l’organo tecnico consultivo del Comune in materia di qualità urbana in campo edilizio, architettonico e urbanistico. Il Comune di Torino ha recepito le diposizioni regionali in materia approvando, durante lo scorso Consiglio comunale, una delibera che modifica la composizione della Commissione.
Finora composto da dodici Commissari l’organo è da oggi formato da nove membri la cui nomina spetta alla Giunta comunale a seguito ad una selezione effettuata da una Commissione Tecnica (formata da dirigenti del Comune) creata ad hoc.
Una veduta di Torino
La scelta ricade su quattro esperti in progettazione architettonica, urbanistica, storia dell’architettura, trasformazione del paesaggio e sostenibilità ambientale. Poi un membro ciascuno - scelto da una terna di candidati - per gli Ordini professionali degli Architetti, degli Ingegneri, dei Geologi e dei Geometri. E infine un componente proposto dal Politecnico di Torino.
La delibera prevede che alle sedute possano assistere, senza diritto di voto e senza intervenire alle discussioni, tre rappresentanti del settore in qualità di osservatori (mentre finora erano componenti a tutti gli effetti della Commissione). Uno proposto d’intesa tra il collegio dei Costruttori di Torino e l’Unione industriale, un secondo scelto dall’Api e le Associazioni artigiane e un terzo proposto dalla Cooperazione edilizia.

Nella foto: Una veduta panoramica di Torino.

R.T.
 
Villa Cristina, cresce la preoccupazione dei lavoratori Stampa
CittAgorà
Scritto da CittAgorà   
Venerdì 21 Ottobre 2011 17:00

Villa Cristina, cresce la preoccupazione dei lavoratori

21-10-2011

La commissione Sanità e Servizi sociali discute del caso di Villa Cristina
La notizia della sospensione da parte della Regione Piemonte della convenzione con la clinica Villa Cristina ha accentuato la preoccupazione già espressa il 4 ottobre scorso dalle commissioni IV Sanità e III Lavoro, nel corso di un incontro con rappresentanti della proprietà, dei lavoratori e delle Aziende sanitarie.
Al termine della seduta di giovedì 20 ottobre, la IV Commissione ha liberato per l’aula un ordine del giorno “trasversale”, firmato dalla presidente Lucia Centillo con Domenica Genisio e Giulio Cesare Rattazzi (PD), Raffaella Furnari e Silvio Magliano (PDL) e al quale si sono associati Vittorio Bertola (5 Stelle) e Guido Alunno (PD).
Il documento, che era stato predisposto in seguito all’incontro del 4 ottobre, sarà sottoposto all’approvazione del Consiglio comunale: il testo chiede che, nell’interesse degli utenti e dei 150 lavoratori e consulenti che lavorano presso la casa di cura psichiatrica, si creino le condizioni per quest’ultima di continuare a prestare la propria opera. Le attività svolte a Villa Cristina, come ha ricordato la presidente Centillo “sono state finora importanti e qualificate, come sottolineato anche da associazioni che intervengono nel delicato settore delle patologie mentali, come Diapsi, e in generale in ambito sanitario come l’Avo”.
Nel corso della riunione, è stato sottolineato come, pur se in presenza dell’autorizzazione per i piani di ristrutturazione e messa a norma - deliberata dal Consiglio comunale un mese fa - e della dichiarata disponibilità da parte dei proprietari della clinica a effettuare gli investimenti necessari, la sospensione della convenzione metta a rischio il futuro stesso della clinica, di chi ci lavora e dell’utenza, particolarmente fragile, che ne usufruisce.
Il documento che sarà votato in aula nei prossimi giorni chiede al sindaco e alla Giunta comunale di attivarsi con urgenza presso l’Assessorato regionale alla Sanità per conoscere quali siano gli intendimenti per il futuro, riferendone al Consiglio comunale.

Nella foto: La commissione Sanità e Servizi sociali discute del caso di Villa Cristina.

Claudio Raffaelli
 
Chiesta la revisione della ciclabile di lungo Po Antonelli Stampa
CittAgorà
Scritto da CittAgorà   
Venerdì 21 Ottobre 2011 17:00

Chiesta la revisione della ciclabile di lungo Po Antonelli

21-10-2011

il progetto del comitato E' stata firmata da 573 torinesi, la petizione al Consiglio comunale presentata venerdì 21 ottobre a Palazzo Civico, riguardante la richiesta di sospensione dei lavori e la revisione del progetto della pista ciclabile attualmente in costruzione in lungo Po Antonelli. la situazione attuale I promotori, organizzati in un comitato spontaneo, sono partiti dalla considerazione che la conformazione della pista, per dimensioni (3,54 metri di larghezza) e per la scelta di asfaltarla a bitume, comporta il rischio di cancellazione della peculiarità di questo tratto di lungo fiume, caratterizzato finora da un manto erboso in una zona ancora non urbanizzata e priva di catrame e cemento. Per questo, chiedono i sostenitori dell'iniziativa, la pista dovrebbe essere ridimensionata (metà della larghezza prevista in origine) e realizzata con materiali ecocompatibili (terra stabilizzata). La pista dovrebbe poi essere fatta correre parallelamente all'attuale camminamento pedonale e corredata di una segnaletica verticale ed orizzontale adeguata all'habitat e non dimensionata - come previsto - per una ciclabile collocata lungo strade ad elevato scorrimento automobilistico.
Nella consapevolezza della necessità di separare i percorsi per salvaguardare l'incolumità dei pedoni ed agevolare il traffico di coloro che intendono usufruire della bicicletta in questo angolo verde di città, i firmatari chiedono in buona sostanza una maggiore attenzione per evitare di snaturare l'essenza di questo tratto della sponda sinistra del lungo Po.
Nella documentazione proposta, i firmatari provano anche a dimostrare, attraverso i dati forniti da due diverse ditte del settore, l'economicità della tipologia di pista ciclabile (ecocompatibile in terra stabilizzata) da loro proposta.

Nelle foto, dall'alto in basso: l'ipotesi presentata dai firmatari della petizione al Consiglio comunale e l'attuale stato dei lavori in corso in lungo Po Antonelli

Marcello Longhin
 
Un tir carico di volontari Stampa
CittAgorà
Scritto da CittAgorà   
Venerdì 21 Ottobre 2011 16:00

Un tir carico di volontari

21-10-2011

Il truck del volontariato in piazza Castello a Torino
Piazza Castello, il 20 ottobre, ha ospitato la quattordicesima tappa del tour nazionale “Gioventù in movimento - Truck del volontariato: volontari che cambiano il mondo”, promosso in occasione dell’Anno europeo del volontariato da Unione Europea, Agenzia nazionale per i Giovani e Ministro della Gioventù, con il patrocinio del Comune di Torino.
Un tir colorato (un “truck”) attrezzato con palco e maxischermo è arrivato nel centro di Torino per promuovere le attività di volontariato e coinvolgere i giovani e le associazioni di Torino e del Piemonte.
Alla tappa torinese hanno partecipato decine di associazioni, cittadine, regionali e nazionali, per condividere in piazza le loro esperienze e fare rete con gli altri operatori giovanili: Croce Rossa Italiana, Vssp, Consulta Giovani, Forum Giovani, Banco Alimentare, Primo Nebiolo, Anpas, Legambiente, ecc.
Silvio Magliano, vicepresidente del Consiglio comunale, intervenuto in rappresentanza del Comune di Torino, ha accolto i volontari in piazza. “È un’ottima iniziativa – ha dichiarato Magliano – per avvicinare i giovani alle realtà del volontariato che esistono sul territorio e fare loro scoprire i valori della solidarietà e della carità. Elementi di cui oggi, a Torino e nel nostro Paese, vi è estremo bisogno”.
Il truck del volontariato in piazza Castello a Torino
Magliano ha quindi letto il messaggio del sindaco Piero Fassino, che ha ringraziato i promotori per aver scelto Torino come tappa per il Truck itinerante del volontariato e ha espresso la sua vicinanza e sostegno all’iniziativa. “Credo fortemente al volontariato – ha dichiarato Fassino – come una delle più grandi energie delle quali una comunità possa disporre e come una risorsa preziosissima alla quale ormai è impossibile rinunciare. E quando penso a Torino come una capitale, la vedo anche come capitale della fraternità”.
Mariagiuseppina Puglisi, assessore alle Politiche attive di cittadinanza della Provincia di Torino, si è complimentata per l’iniziativa, che è avvenuta davanti a Palazzo Madama, prima sede del Parlamento. “Un luogo simbolico – ha dichiarato l’assessore – che ci ricorda che l’Italia deve essere una, con valori di amicizia, solidarietà e pace condivisi da tutti, così come avviene nel mondo del volontariato”.
Per la Regione Piemonte, è intervenuta Diletta Gallone, vicepresidente della Consulta regionale dei Giovani, che ha sottolineato l’importanza di avvicinare anche i più giovani al volontariato. La metà delle associazioni della Consulta regionale – ha spiegato la vicepresidente – si occupa di volontariato e vengono coinvolti ragazzi dai 15 ai 30 anni sulle tematiche più varie (a breve partirà una campagna sulla sicurezza stradale).
Francesco Fera, rappresentante del Ministro della Gioventù Giorgia Meloni e dell’Agenzia nazionale per i Giovani, ha ringraziato la Città di Torino per aver messo a disposizione una piazza così bella e ha ricordato le prossime tappe del tir itinerante del volontariato: Brescia (22 ottobre), Ferrara (24 ottobre), Vicenza (26 ottobre), Bolzano (28 ottobre), Pordenone (30 ottobre). Il tour, partito a Catania il 24 settembre, dopo aver attraversato tutta l’Italia e fatto tappa in 20 città, si concluderà a fine novembre.
È possibile seguire il viaggio del truck su Facebook, su Twitter e sulle pagine web dell’Agenzia nazionale per i Giovani (www.agenziagiovani.it).
Il truck, lungo 17 metri, largo 5 (aperto) e alto 4, è composto da un palco lungo metri 9 x 2,5 e da un’area attrezzata, dotata di impianto elettrico, audio, luce e video. Ci sono anche un maxi schermo a led, esterno al mezzo, e un sistema di diffusione di immagini in diretta e registrate, un box interattivo per riprese televisive e interviste e un gazebo esterno di metri 4 x 4.

Nelle foto: Il truck del volontariato in piazza Castello.

Massimiliano Quirico
 
<< Inizio < Prec 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Succ > Fine >>

Pagina 1 di 124
Banner
Ad