Il candidato sindaco del centrosinistra teme che lo spostamento di produzioni nel Novarese caldeggiato dalla giunta regionale finisca per penalizzare lo stabilimento torinese dell'azienda aeronautica
di DIEGO LONGHIN
Piero Fassino
ANCORA due Consigli comunali straordinari, due sedute della sala Rossa in extremis, a pochi giorni dal voto, per approvare in via definitiva la variante al piano regolatore che permetterà a Finmeccanica di dare il via alle trasformazioni sullo stabilimento di corso Marche. L’appuntamento per i consiglieri in scadenza è per lunedì 9 e mercoledì 11. Un passaggio necessario per non dare “alibi” all’Alenia, al gruppo Finmeccanica e a chi vorrebbe concentrare tutte le attività a Cameri, nel novarese, dove sarà collocato l’assemblaggio del nuovo caccia Jsf.
Questione che preoccupa i lavoratori di Caselle, che qualche settimana fa avevano bloccato la strada d’accesso al terminal dell’aeroporto per chiedere certezze. E soprattutto nuove commesse per lo stabilimento nel torinese, dove in un primo tempo secondo i sindacati, in particolare la Fiom, si doveva realizzare l’ala del caccia statunitense. Ora tutto è concentrato a Cameri.
Un tema al centro della campagna di Piero Fassino, preoccupato rispetto alla realizzazione dell’investimento su Caselle e sul rispetto, da parte di tutti, degli impegni presi. «La decisione di convocare il Consiglio è opportuna — dice il candidato del centrosinistra — lo scopo è quello di consolidare la presenza del polo aerospaziale a Torino». E aggiunge: «Ora è dovere dell’Alenia dare corso agli accordi sottoscritti con la città per il mantenimento del centro aerospaziale di corso Marche e del polo aeronautico di Caselle. Qualsiasi altra esigenza non deve mettere in discussione queste intese». Fassino richiama la Regione e il presidente, Roberto Cota, sulla necessità che l’investimento su Torino venga realizzato e su un rapporto non sbilanciato tra lo stabilimento di Cameri, in terra novarese, e il sito di Caselle. «È importante che il governo e gli enti locali, a partire dalla Regione, diano rassicurazioni sulle scelte di sviluppo concordate e non venga messo in discussione l’accordo nella sua totalità».
A chiedere la convocazione del Consiglio straordinario è stato il vicesindaco, Tom Dealessandri. Richiesta che si è scontrata con le perplessità del presidente della Sala Rossa, Beppe Castronovo (Rifondazione). Alla fine si è trovato l’accordo tra tutte le forze politiche. «Si tratta di un provvedimento in via di approvazione e già discusso in profondità — dice il capogruppo del Pd, Andrea Giorgis — sono soddisfatto perché si è raggiunta un’intesa tra tutti i gruppi che hanno riconosciuto la necessità di garantire l’esistenza del polo Alenia. Solo così si consolida la vocazione industriale e di alta specializzazione di Torino e si tutela quel gran bagaglio di competenze e di professionalità di cui è ricca la città».
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