Però Torino

Regione ed Edisu garantiscono solo il 30% dei contributi economici richiesti dagli studenti e il prorettore del Politecnico, Marco Gilli, passa all'attacco: "Così viene a mancare l'incentivo per gli studenti. Non discuto le scelte regionali, ma è chiaro che in questo modo non si investe sull'università"

di STEFANO PAROLA

Non lo nega: «La questione delle borse di studio ci preoccupa moltissimo». Venerdì sono uscite le graduatorie dell’Edisu e, come ci si aspettava, solo il 30% degli studenti universitari che sono risultati idonei hanno effettivamente vinto il contributo economico messo in palio dall’ente. Gli studenti si sono infuriati e adesso è il prorettore del Politecnico, Marco Gilli, a passare all’attacco: «Se pensiamo di accreditare Torino come città universitaria non siamo certo credibili».
Professor Gilli, la Regione ha recuperato in extremis 5 milioni per tappare i buchi nelle casse dell’Edisu e garantire meno di un terzo delle borse di studio richieste. Si parla però di 10 milioni di fondi ministeriali, garantiti da un accordo di programma tra Miur e Regione. Basteranno?
«La questione è nelle mani del ministro Profumo, che cercherà di fare il possibile. Noi atenei siamo pronti a fare la nostra parte e a dare il nostro contributo. Ma faccio notare che la competenza sul diritto allo studio è della Regione, non delle università. Quindi questo supporto che gli atenei sono disponibili a dare – anche se bisogna ancora capire in quale misura – va a supplire un compito che spetta alla giunta regionale».
Ritiene che la Regione non abbia fatto abbastanza?
«Pur con tutte le giustificazioni

che possono esserci in periodi di tagli ai bilanci, che hanno avuto le Regioni come le università, una riduzione dal 100% al 30% delle borse di studio è difficilmente comprensibile. Per questo dico che il problema è quale priorità vogliamo dare alle cose: se vogliamo rendere il Piemonte una regione universitaria non siamo credibili».
Che cosa intende?
«Vista da fuori quella della Regione appare come una scelta che non mette al primo posto l’investimento in formazione degli studenti. Poi puoi anche darsi che ci siano delle emergenze e dei settori che meritano una priorità maggiore, non sta a me discutere di politica regionale. Ma l’impressione è quella».
Anche come atenei, però, siete stati costretti a tagliare, no?
«In pochi anni ci è stato tolto l’8,5% del fondo di finanziamento ordinario. Eppure non abbiamo mai diminuito le risorse sulle attività che riguardano gli studenti. Abbiamo scelto di limare altri costi, chiedendo addirittura ai dipartimenti di ricerca di cercare all’esterno le risorse. Si tratta di scelte politiche, consentite dal fatto che c’è un po’ di flessibilità in tutti i bilanci».
E’ colpa del “boom” di studenti stranieri se le borse di studio sono diminuite?
«C’è stato un incremento, ma non tale da giustificare un calo dal 100% al 30% delle borse. Ma è un processo che fa parte di quelle politiche di internazionalizzazione che tutti gli atenei stanno seguendo. Politiche condivise anche dal sistema socio-economico piemontese e pure dalla Regione. Non bisogna compiere l’errore di fare differenze tra stranieri e italiani, non è un ragionamento da grande università. Differenziamo in base al merito, ma non sulla provenienza».
Che succederà all’Edisu nel 2012? I problemi di bilancio si ripresenteranno?
«Non c’è dubbio. Perché se anche utilizzassimo i dieci milioni del ministero si tratterebbe di una “una tantum”. Si parla di rendere più stringenti i criteri legati al merito e come atenei siamo assolutamente d’accordo, anche se non sarà semplice applicarli al primo anno di corsi. Ma prima andrebbe fatto un altro discorso».
Quale?
«Il problema vero è che se non ci sono i soldi è inutile parlare di criteri. Se il numero di borse a disposizione è risibile, come sta accadendo quest’anno, l’Edisu può imporre tutti i paletti che vuole, ma quel numero resterà risibile. E non sarà certo incentivante per gli studenti venire a studiare in una città che non ha risorse per il diritto allo studio».

(18 dicembre 2011) © Riproduzione riservata

LA TAVOLA LOW COST

di LUCA IACCARINO

Pochi metri, ed eccomi in questo franchising (origini novaresi?) sostanzialmente simile alle creature di Farinetti: ambiente easy e luminoso, arredi metro-rurali - muretti a secco, parquet, sedie e tavoli bianchi, scansie con prodotti vari - simpatiche cupolette trasparenti dalle quali si vede il cielo, carni, affettati, formaggi, conserve e un ristorante nel quale m'accomodo sereno. La lavagnetta recita: un piatto e acqua, 10 euro; due piatti e acqua, 20 euro.

I ragazzi, gentilissimi, mi conducono al desco e mi dicono le portate, che sono una manciata: io scelgo rigatoni verdi fatti in casa al ragù, bollito misto con bagnetti, verdure grigliate. E sapete cosa? Nonostante il mio scetticismo verso le catene, non posso proprio lamentarmi: rigatoni gustosi, bollito - quattro pezzi - buono, verdure grigliate abbondantissime (tanto che penso a un sovrapprezzo, e invece son comprese). Il tutto a 21 euro,

Primo Senso-Filiera garantita, via Giolitti 18/b, tel. 011/4546398, www. primosenso. it. Lunedì-giovedì 9-21; venerdì-domenica 9-24; lunedì mattina chiuso
luca. iaccarino@extratorino. it

PRANZO DA RE

di CAVALLITO & LAMACCHIA

La cucina ha due impronte marcate, una in cui si indossano le scarpe da trekking, si guarda lontano e si viaggia soprattutto per il sud est asiatico, l'altra in cui si mettono le ciabatte, si punta il salotto e ci si lascia coccolare da un caldo sbuffo di gorgonzola e gnocchi. Noi - gastronomicamente - teniamo i piedi in due scarpe e proviamo buoni gnocchi ricotta e spinaci presentati in un cestino formaggioso e il riso biryani, ambasciatore di una cucina da mercanti del Medio Oriente che trasportano spezie attraverso l'India, il Pakistan o l'Iran.

Si continua con un onorevole filetto di branzino nostrano accompagnato dai carciofi o con l'"oriental fusion", ovvero agnello al curry di Madras, lenticchie speziate e riso basmati. Tutto di buon livello. Ancora una citazione per una

Ristorante Kipling, Torino via Mazzini n. 10, 011.8172616, www. kiplingrestaurant. com, sempre aperto
cavallitoelamacchia@gmail. com

Leggi: I Birilli ti danno da mangiare e il vino te lo porti da casa (10 dicembre 2011)

In cenere lo storico bar-ristorante sulle rive del Po. E' andato a fuoco durante una festa di compleanno

Domenica 18 dicembre 2011

Dopo l'assalto al campo rom di una settimana fa, iniziative nel cuore della città contro gli atti di xenofobia. Ma c'è chi solidarizza con chà ha dato fuoco al campo nomadi

I granata perdono 2-1 dopo essere andati in vantaggio con Stevanovic. Un errore di Glik provoca il rigore del pari di Greco e poi Ciarramitano regala la vittoria agli emiliani

LA TAVOLA LOW COST

PRANZO DA RE

SARANNO FAMOSI

L'esponente del Pdl insieme con altre sette persone rinviato a giudizio per l'inchiesta sulla Fondazione "Terre d'acqua", fondata dalla Provincia di Vercelli e dal Comune di Trino