Menu senato: i prezzi saliranno. Malan non capisce però lo scandalo Stampa
Scritto da Redazione Però   
Sabato 13 Agosto 2011 14:41

Potenza di Internet: la mobilitazione sulla rete e la diffusione della fotocopia del menu del Senato della Repubblica, dalla cui lettura emerge l'ennesimo privilegio per i "rappresentanti del popolo", i Questori di palazzo Madama hanno deciso di comunicare per l'appunto al popolo che dopo l'estate vareranno una riforma: anche lorsignori dovrebbero pagare per intero il costo di quanto mangiano.

Anche il nostro sito è stato tra i primi a diffondere il documento e la cosa non può che far piacere. Una piccola vittoria, naturalmente, sulla quale comunque bisognerà vigilare. Perché se è vero che il potere dell'informazione libera è ampio, vero è pure che tutti ci dimentichiamo in fretta delle cose: che a Montecitorio e al Senato si pagasse poco, infatti, era cosa nota. Vedersi il menu spiattellato, è stato comunque uno shock per molti, ma passate le vacanze avremo tutti altro cui pensare.

Leggiamo ciò che dice l'ufficio stampa di palazzo Madama:  i questori annunciano l'impegno subito dopo l'estate affinché i senatori paghino per intero il loro pranzo: «Con l'approvazione del bilancio abbiamo ricevuto la disposizione di rivedere la proporzione dei costi del ristorante, rimodulando quelli che sono a carico dei senatori. Lo faremo quanto prima» assicura Paolo Franco. Ma c'è anche chi rimanda le critiche al mittente. Il senatore del Pdl Lucio Malan spiega: «Si scandalizzano quelli che non hanno mai visto o fingono di non aver mai visto una mensa aziendale. Non capisco dove sia lo scandalo. Quando ero un dipendente di banca pagavo anche meno». Ma, ricordiamo al giovanile senatore pinerolese, le mense aziendali vengono pagate con i soldi privati dell'azienda, non dalle tasse dei contribuenti e, se ci sono dei benefici, vengono ritenuti parte della retribuzione. Inoltre, le mense non sono ristoranti a cinque stelle con camerieri in livrea, grandi vini e pietanzine prelibate come quelle del Senato. Ini ogni caso, se Malan ritiene che le due cose siano equiparabili, può tranquillamente andare a mangiare in mensa alla Fiat, invece che al "restaurant" del Senato.

Del resto, la situazione dei deputati è più o meno la stessa. I prezzi sono un po' più alti, ritoccati soltanto pochi anni fa. Sedanini al pesto 3 euro e 30 centesimi, risotto gamberi e pachino 5 euro e 30, pasta patate e zucchine 2 euro, insalata di pollo 4 euro, carrè di agnello al forno 5 euro e 30 centesimi. Un secondo di pesce si paga tra i 4,6 e i 17,2 euro mentre i contorni costano 1 euro e 30, la frutta fra 1 e 2 euro, i formaggi tra 1,80 e 3,60 euro.

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