Ci sarà da verificare, andarsi a leggere bene le leggi e i conti. Eppure potrebbe essere una piccola tegola, questa, per il Comune di Torino: ha sforato la soglia e non può più assumere nessuno.Lo scrive ilSole - 24 Ore nell'edizione di lunedì 20 giugno. Il codicillo è contenuto nel decreto legge n.78 del 31 maggio 2010, la cosiddetta manovrina d'estate dell'anno scorso. Il testo imponeva il blocco di tutti i nuovi contratti per gli enti locali, in cui il personale assorbe più del 40% delle spese correnti. La Corte dei Conti ha da poco stabilito che non ci può essere flessibilità o interpretazioni diverse da regione a regione, ma che il criterio va applicato così com'è: fa fede il 40%. E non basta, perché la Corte ha detto che nel calcolo va inserito anche il personale delle società partecipate. Insomma - scrive sempre il quotidiano economico - quello che sembrava un problema destinato a toccare solo alcuni grandi Comuni del Sud, "campioni" di spesa per il personale, diventa invece una questione nazionale. E ci hanno pensato due docenti dell'Università di Bologna a prendere in mano i bilanci e mettere in fila i capoluoghi italiani. Torino è proprio sulla soglia del 40%. Il che significherebbe stop di ogni tipo di nuova assunzione. Il meccanismo non è ancora automatico, perché il giornale fornisce una simulazione, visto che mancano criteri univoci su come contbilizzare nel le "partecipate". Inoltre, il calcolo è relativo al 2009, mentre il rendiconto 2010 disponibile sul sito del Comune mostra un livello più basso. Ma è materia su cui il nuovo assessorato al bilancio dovrà presto mettere mano.