Ikea ecosostenibile? A parole sicuro, nei fatti non si sa. Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino, nel comunicato col quale ribatte alle accuse della multinazionale svedese, fa notare un passaggio interessante nella comunicazione propagandistica dell'azienda: quello, piuttosto ridondante, nel quale Ikea si dice "attenta all'ambiente".

Rispondendo a una richiesta di comunicazioni del consigliere del movimento 5 stelle, Vittorio Bertola, il sindaco Piero Fassino ha annunciato di voler accogliere la proposta dell’associazione “Libera” che prevede la creazione nelle maggiori città italiane del nord di commissioni consiliari antimafia. Questi organismi dovrebbero essere strumento di impulso e promozione al contrasto di eventuali infiltrazioni illegali di tipo mafioso. Un segnale senz'altro positivo, che va al di là delle intercettazioni del deputato Mimmo Lucà (che avrebbe chiesto i voti agli affiliati della 'ndangheta torinese in favore di Fassino stesso alle primarie). Ci si augura, vista l'apprente buona fede dell'operazione, che questa commissione non sia la solita scatola vuota di potere e piena di parole.

La decisione del sindaco di Torino, Piero Fassino, di affidare a una società esterna la riorganizzazione del Comune può avere almeno tre significati. Il primo è il più banale: le cose non vanno assolutamente bene e, malgrado le migliaia di dipendenti e le centinaia di dirigenti, non c'è nessuno in grado di aggiustare il giocattolo; il secondo è la sconfessione totale dell'operato dell'attuale direttore generale, Cesare Vaciago, per il quale tuttavia è appena stata firmata una delibera di spesa da 580mila euro per 17 mesi di lavoro; il terzo - ma forse è solo una malignità - il sindaco intende buttar via altri 400mila euro (tanto si pensa di spendere per la "super consulenza") magari affidandoli a qualche società "amica".