C’è un po’ di panico nel gruppo di (importanti) tifosi torinisti che sta tentando da mesi di portare la Red Bull a un interessamento concreto per l’acquisto del Torino Football Club.

Il timore è che qualche importante centro di potere cittadino possa mettersi di traverso nella trattativa. “Già in passato importanti acquirenti che avrebbero potuto far tornare la compagine granata ai livelli del suo blasone, furono fatti desistere”, spiega uno dei protagonisti della vicenda.

Non sta a noi dire se ciò sia vero, né a quale centri di potere ci si riferisca. È però sacrosanto il fatto che chi oggi sta mettendo in piedi una importantissima trattativa per cambiare d’un colpo le sorti della storia granata nutra questi timori. Tanto è vero che hanno tentato di tutto per tenere la questione in sordina, per non farla uscire sui giornali e per lavorare sottotraccia.

In effetti, quando noi – un mese e mezzo fa circa – pubblicammo in esclusiva l’indiscrezione dell’interessamento da parte di Red Bull per il Toro, venimmo gentilmente rimproverati quasi non avessimo a cuore le sorti del team che fu di Valentino Mazzola. Niente di più sbagliato, infatti non ne parlammo più.

“Ricordate quando Ernesto Pellegrini intendeva acquistare la nostra squadra?” ci ha chiesto la nostra fonte. “Misteriosamente, si ritirò di colpo e poi comprò l’Inter, dimostrandosi un magnate di quelli che in riva al Po non vediamo da decenni”. In effetti Pellegrini fu il diciassettesimo presidente della società ambrosiana. Il suo gruppo alimentare fattura circa 360 milioni di euro, ma ha interessi in altre svariate società. Amante del calcio tedesco, negli anni in cui fu presidente della Beneamata regalò alla squadra ed ai tifosi calciatori del calibro di Rummenigge, Matthaeus, Klinsmann e Brehme. L'ultimo successo della sua carriera da presidente dell'Inter arriva nel 1994, sempre in Coppa UEFA contro il Salisburgo. Lasciò la presidenza della società nel febbraio del 1995 a Massimo Moratti.

Oggi, naturalmente, Red Bull smentisce qualsiasi interessamento concreto nei confronti della compagine granata. Il che, forse, è pure vero dato che si stanno semplicemente facendo dei riscontri, dei sondaggi e nel quartier generale austriaco della bevanda energetica, si sta solo valutando la cosa senza per questo escludere altre squadre per entrare nel calcio italiano.

Forse, però, la notizia data dalla nostra testata male non ha fatto. Immediatamente dopo la pubblicazione on line dell’indiscrezione, tutti i siti granata e gli altri di informazione sportiva, l’hanno rilanciata alla grande, i tifosi si sono mobilitati e hanno cominciato una fitta corrispondenza telematica con la Red Bull, invocandone l’intervento sotto la Mole. Chissà che anche tante manifestazioni d’affetto e d’interesse che ormai da circa 45 giorni hanno subissato i compassati austriaci, non possano aver contribuito ad accrescere un interesse che in effetti esiste.