Dietro lo sceicco del Toro spunta Trombetta Stampa
Scritto da Redazione Però   
Mercoledì 20 Ottobre 2010 15:44

trombetta_36C'è ancora lui, dietro il nuovo cambio di proprietà del Torino calcio. Ma se, nel primo caso, quando portò Urbano Cairo al posto dei cosiddetti "lodisti", non è dimostrato che fu un buon affare, in questo con l'arrivo sulla sponda granata di Torino dello sceicco Mansour e la sua Ethiad Airlines, dovrebbe essere la volta buona.

Lui ha 63 anni, i capelli bianchi da signore d'altri tempi e un cognome forse non troppo nobile: Trombetta. L'avvocato Giovanni Trombetta, astigiano, è la persona che mise d'accordo il sindaco Sergio Chiamparino e il (sino a quel momento) poco noto editore milanese di origine alessandrina Cairo, sfilando gratis la squadra a coloro che, nel bene o nel male, l'avevano salvata dalla sparizione totale.

Oggi si è dato da fare con gli sceicchi degli Emirati Arabi Uniti, che nulla hanno a che fare con la compagnia aerea Emirates, che nella mattinata di ieri era stata data come possibile acquirente della società granata. Quest'ultima ha sede a Dubai, mentre la Ethian Airlines ha sede ad Abu Dhabi e i rispettivi sceicchi hanno ingaggiato da tempo una sorta di cavalleresca competizione sportiva attraverso la quale sponsorizzano, comprano e cercano di condurre alla vittoria vecchie società sportive europee. Lo stile di Mansour, come insegna il caso Manchester City, non è quello di comprarsi società già ricche e vincenti, ma di prendere quelle da rilanciare. E il Torino Football Club è proprio in queste precise e tristi condizioni. Sapendo che c'erano arabi di mezzo con le loro compagnie aeree, ieri molti giornalisti italiani (a cominciare dall'Ansa) hanno pensato che si trattasse di Emirates e alcuni si sono premurati di chiamare Galliani a Madrid, visto che quest'ultima è sponsor del Milan. Come abbiamo subito scritto, la cosa non era plausibile. Galliani, naturalmente è cascato dal pero.

Trombetta non parla, ma oggi è stato avvistato sorridente nei suoi misteriosi uffici. La cosa è fatta, manca solo l'ufficializzazione: c'è chi teme che Cairo a questo punto possa rilanciare per strappare dieci milioni in più, anche se gli acquirenti sono ricchi ma non fessi. Sanno perfettamente di comprare una scatola vuota: sanno anche di comprare una storia, di avere un bacino di affezionati tifosi molto importante, ma non c'è più un vivaio, la squadra è in B, non è proprietaria di stadi né di centri sportivi. Volevano offrire 20, mentre Cairo pretendeva molto di più: hanno chiuso a 30 e la cosa dovrebbe soddisfare l'Urbano.

Trombetta era stato anche nel Cda del Toro targato Cairo e ne era stato estromesso (insieme alla mamma del presidente) nell'ultima rivoluzione societaria operata dal patron. Oggi rientra dalla porta principale e, a quanto pare, lo fa solo per il bene del Toro.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 20 Ottobre 2010 17:58
 

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