TORINO 18 ott (Però Torino) - Quasi 100 milioni di euro di perdite. L'anno 2010-2011 e' stato il "peggiore della storia della Juve", ma il grande segnale di "discontinuita' col passato" e' rappresentato dal progetto dello stadio, che "rappresenta un elemento estremamente virtuoso". Ecco ciò che ha dichiarato Andrea Agnelli, presidente del club bianconero, aprendo i lavori dell'assemblea dei soci, chiamata ad approvare i conti (chiusi con una perdita di 95,4 milioni) e l'operazione di aumento di capitale.
L'ANALISI - "È un bilancio intollerabile per la perdita - ha aggiunto Agnelli - ma frutto della volontà di mantenere la Juve competitiva che possa aspettare a vincere come la storia impone". L'assemblea è chiamata ad approvare il bilancio, che vede un rosso di 95,4 milioni di euro, e, nella parte straordinaria un aumento di capitale per 120 milioni di euro.
LO STADIO - L'avvio del progetto stadio e' avvenuto nel 2008, ovvero "all'inizio della crisi, che ha drammaticamente cambiato il contesto macroeconomico" e in tale circostanza "il saper intraprendere investimenti, avere visioni e' una grandissima capacita' imprenditoriale, che la societa' e il gruppo hanno saputo portare avanti dal 2008".
IL PROGETTO - "Il nostro unico obiettivo è tornare a vincere, anche se il cammino è arduo, ci sono ostacoli davanti a noi e non vogliamo illudere nessuno. La rosa però è competitiva, deve crescere in atteggiamento, determinazione e grinta, ma è in grado di ambire ai risultati che ci competono". "Il 2010-11 - ha detto Andrea Agnelli alla platea degli azionisti - è stato un anno difficilissimo. Era chiaro che sarebbe stato necessario un turnaround o un ridimensionamento. Da qui è nato il piano industriale quinquennale di giugno che è alla base dell'aumento di capitale che portiamo alla vostra approvazione. Il piano - ha aggiunto - è slegato dai risultati sportivi".












