TORINO 17 dic (Però Torino) - Dramma al carcere "Lo Russo e Cutugno" delle Vallette a Torino. Un poliziotto ha ucciso un ispettore con la sua pistola, per poi rivolgere l'arma contro lui stesso, suicidandosi. La notizia arriva dal Sappe, il Sindacato autonomo polizia penitenziaria.

"É una notizia di pochi minuti fa - ha spiegato Donato Capece, segretario generale del Sappe - una tragedia accaduta nel bar interno del carcere torinese. Un assistente di polizia penitenziaria ha sparato ed ucciso un ispettore e poi si è sparato a sua volta".

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L'agente, Giuseppe Capitano, 47enne sposato e con due figli, è stato portato all'ospedale gravemente ferito, ma nonostante i medici abbiano tentato in tutti i modi di salvargli la vita, è morto dopo alcuni minuti. La vittima invece, Giampaolo Melis di 52 anni, è morto sul colpo.

"É un fatto agghiacciante - prosegue il sindacalista -. Non si conoscono ancora le ragioni del gesto, ma è una tragedia che colpisce tutta la polizia penitenziaria di Torino, tra l'altro quotidianamente provata da difficili, pericolose e stressanti condizioni di lavoro", conclude.

All'origine del gesto forse c'era solamente un equivoco lavorativo, che pare non avesse alcun fondamento. Capitano pensava che gli fosse stato fatto un torto, e per questo avrebbe sparato due colpi contro l'ispettore Melis, uccidendolo. 

"Siamo tutti sconvolti per questa tragedia che per noi è quasi famigliare", ha detto Giuseppe Forte, direttore del carcere di Torino. "Il perché forse lo sapremo mai. Si suppone possano essere dei malintesi personali. Non è possibile ci fossero problemi sulle vacanze natalizie, perché avevano ruoli diversi", spiega Forte. "Erano persone corrette che lasciano un grande vuoto tra di noi", conclude.