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Pininfarina, al funerale la Fiat e il governo non partecipano

sergio-pininfarinaTORINO 6 lug (Però Torino) - Un funerale in stile subalpino, quello di Sergio Pininfarina. Condotto con stile, non con sobrietà. Perché a un genio della creatività non sarebbe piaciuto il mondo grigio e triste imposto da questo governo. Così come non sarebbero piaciute, al torinesissimo e assentissimo ministro Fornero, le parole di monsignor Nosiglia sul ruolo del lavoro e sull'importanza dell'uomo, al centro di tutto. Persone, non numeri. E le persone, quelle vere, hanno affollato la chiesa per l'ultimo saluto a Pininfarina.

C'erano le facce di chi in fabbrica andava per lavorare e non per tagliare i posti di lavoro altrui. Operai, impiegati, creativi: il mondo di Sergio Pininfarina. E c'erano Giorgetto Giugiaro e Lilli Bertone. Non c'erano, invece, i ministri. E neppure i sottosegretari. Non c'erano neppure gli uomini Fiat. Un funerale così subalpino non rappresentava un'attrattiva per chi pensa allo sfruttamento globale. Troppo umano, Sergio, per essere accompagnato da chi forse ha la memoria corta. La Ferrari ha mandato un gonfalone, la Fiat una corona. C'era Tilly Romero, ma davvero è difficile considerare l'ex presidente del Toro come rappresentante del Lingotto.

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