TORINO 6 mag (Però Torino) - Mentre si avvicina San Giovanni, festa di Torino con i suoi botti, si riapre il dibattito sui fuochi d'artificio. E così Michele Curto, candidato alla Regione per Sel, propone: "Portiamo anche nella nostra città i fuochi silenziosi".

E Dario Troiano, a sua volta candidato nella lista Chiamparino concorda: "Un'ottima idea, la appoggerò in Consiglio comunale, gli animali soffrono troppo e bisogna mantenere la tradizione dei fuochi nella festa del nostro patrono. Questa sarebbe la quadratura del cerchio". Sinistra e centro d'accordo, ma anche da destra arriva un plauso alla proposta: "Certo che mantenere i fuochi e non far soffrire gli animali, non può che essere condivisibile", dice Roberto Rosso, del Nuovo Centrodestra.

La nostra città ogni 24 giugno si riunisce per festeggiare San Giovanni, le piazze e le strade si riempiono per un'occasione di convivialità, di festa. "Ma le persone non sono gli unici cittadini di Torino, ci sono decine di migliaia di animali domestici, cani e gatti sopratutto, e moltissimi altri animali selvatici, tutti loro vivono questa festa con estremo disagio e sofferenza", sottolinea Curto.Ogni anno i botti di San Giovanni terrorizzano moltissimi dei nostri piccoli amici, li fanno star male e rovinano questa bella festa a tante famiglie che non possono godersela con i loro compagni di vita.
"Esistono dei modi per evitare che questo accada, in Giappone dove la cultura dei fuochi d'artificio è millenaria, esistono da sempre dei fuochi silenziosi, la loro cultura ritiene sconveniente il rumore assorante dei botti", dice Curto. Questi "fuochi silenziosi" esistono anche da noi e permettono dei bellissimi spettacoli pirotecnici dove la musica e i colori, non le esplosioni, sono i veri protagonisti. Troiano e Rosso sono d'accordo, ma in Comune una mozione di Curto per il momento non è passata, la maggioranza silenziosa ha preferito non approfondire. E' il momento di decidere e vedremo se parlandone anche sulle nostre colonne, non si possa sensibilizzare qualche scettico in Consiglio comunale.