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Popolizio interpreta pagine di Gadda al Baretti

Le più belle pagine di ‘Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana’ inaugurano a partire da stasera fino al 30 novembre la stagione 2012/2013 del Teatro Baretti, intitolata ‘Alla Musa!’.

Il più importante capolavoro dello scrittore ingegnere, composto a Roma, contraddistinto da una notevole potenza linguistica è raccontato con l’energia espressiva di Massimo Popolizio. Dal 28 al 30 novembre.

 

" Dottor Ingravallo, hanno telefonato ch'erano le 10,30. a via Merulana hanno tajato la gola alla signora Balducci. Il cugino l'ha trovata per tera, in un lago de sangue. stava pe' traverso con le sottane tirate su, come chi dicesse in mutanne. "

 

L’azione si svolge a Roma durante il fascismo. Il commissario di polizia don Ciccio Ingravallo è incaricato di svolgere un’inchiesta su un furto di gioielli avvenuto al 219 di via Merulana, una via popolare nel cuore di un vecchio quartiere di Roma. Nella casa del furto abitano due amici del commissario. I coniugi Balducci, dai quali è solito andare a pranzo nei giorni festivi. Per lo scapolo don Ciccio Liliana Balducci è l’incarnazione della dolcezza e della purezza femminile. Un mattino, don Ciccio viene informato che Liliana è stata selvaggiamente assassinata nel suo appartamento al 219: il furto dei gioielli e l’assassinio sono opera di una stessa persona? Gli indizi sono scarsi, le testimonianze contraddittorie. Il romanzo illustrerà l’odissea di don Ciccio e dei suoi uomini attraverso Roma e la sua periferia nel tentativo di ricostruire la verità. Nello stesso tempo agli inquirenti si rivelerà tutta una società: dall’alto funzionario alle prostitute, dall’aristocrazia al popolino di Roma. I sospetti si puntano di volta in volta su un vecchio funzionario in pensione, sul giovane e bel nipote di Liliana, un "gigolò" incaricato di far visitare Roma alle turiste solitarie. Man mano che l’inchiesta procede emerge un nuovo volto di Liliana: non potendo avere il figlio che desiderava, riversava il suo affetto frustrato sul nipote, tipico bellimbusto, e su orfane che faceva venire dalla campagna "adottandole" per un certo tempo, per colmarle di favore e fare poi sposare a suo gradimento. Delusa e truffata ogni volta, attingeva dalla religione la forza di ricominciare daccapo l’esperienza, col tacito accordo del marito, semplice "oggetto domestico" abituato a dividere la propria esistenza tra viaggi d’affari e la caccia. Le rivelazioni di una prostituta, Ines, mettono sulle tracce di una sedicente lavandaia dei dintorni di Roma, Zamira Pacori, ex prostituta dei battaglioni d’Africa, e più esattamente ruffiana, strega e guaritrice. Al dito d’una sua impiegata, il carabiniere Pestalozzi scopre uno dei topazi rubato in via Merulana. La pista è buona e conduce Pestalozzi nella casa di un guarda-barriere della campagna romana dove viene ritrovato il resto dei gioielli nascosto in un vaso da notte della nonna. Frattanto gli uomini di don Ciccio hanno arrestato, al mercato di piazza Vittorio, un giovane venditore di porchetta, fratello del presunto assassino di Liliana. La rete si stringe: don Ciccio interroga Assunta, una delle ex protette di Liliana, al capezzale del padre morente. La ragazza nega qualsiasi complicità nel delitto. La verità sembra gradualmente affiorare, ma don Ciccio , dinanzi alla splendida vitalità di Assunta, esita, come preso da rimorso. Il libro si chiude così, senza che l’intrigo sia giunto ad un vero e proprio epilogo.

 

 

 

 

 

 

 

 

INFO E PRENOTAZIONI

Interi € 10,00 - Ridotti (over 60, under 25) € 8,00.

Abbonamento 4 spettacoli € 24

Per la rassegna B.O.H.! Interi € 4,00. - Ridotti (over 60, under 25) € 3,00

eMotiKO 300 x 250 Nuovi