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Dipendente Iveco 'infedele' truffa l'azienda per milioni di euro

Guardia-di-FinanzaTORINO 16 dic (Però Torino) - All'apparenza sembrava un fidato dipendente Iveco, con l'incarico di occuparsi della vendita dei veicoli industriali utilizzati durante le esposizioni, le mostre, le fiere o per test e verifiche.

 

La "consegna" era quella di venderli al miglior prezzo possibile. Ma in realtà solo poche migliaia di euro arrivavano nelle casse della fabbrica automobilistica torinese. La differenza finiva invece in due società "complici", di fatto riconducibili allo stesso dipendente.

 

Lui è M.C., di 30 anni, ed è stato scoperto dalle indagini dei militari del Nucleo Polizia Tributaria di Torino, coordinati dal pm Valerio Longi, che hanno permesso di accertare il suo modus operandi.

 

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Secondo quanto ricostruito, i veicoli venivano ceduti a due imprese compiacenti a un valore appena superiore a quello iscritto nel libro cespiti, limite minimo per evitare il coinvolgimento di altri organi di controllo interni alla Iveco. In realtà però si trattava di un passaggio contabilizzato a un valore irrisorio, poiché il vero prezzo finale di vendita, di gran lunga superiore, era già stato concordato con i "reali" clienti.

 

Le due società - operanti nel varesotto e riconducibili alla madre dell'ormai ex dipendente infedele e ad altre due persone coinvolte nel meccanismo fraudolento, anche loro denunciati per concorso nella truffa - beneficiando del raggiro, effettuavano in un secondo momento la cessione dei veicoli al valore effettivo nei confronti degli acquirenti finali, incamerando così la differenza.

 

In alcuni casi le percentuali sono state addirittura superiori al 120%: per un furgone "formalmente" venduto a 18mila euro a una delle società compiacenti, quest'ultima ha incamerato dalla successiva rivendita ben 75mila euro.

 

I finanzieri, dopo gli accertamenti sulla contabilità delle due società, hanno proceduto al sequestro di circa 2 milioni di euro, principalmente costituiti da azioni.