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Portavoce Fassino, sempre 15mila al mese ma non più 'dirigente'


Fassino_per_webTORINO 12 mag (Però Torino) – Alla fine la forma è più o meno salva. Ora l'addetto stampa del sindaco Piero Fassino, Giovanni Giovannetti, non è più formalmente un dirigente. Quindi può continuare a occupare il suo posto. Peccato, però, che il suo salario sia rimasti invariato: 15mila  e 500 euro mensili lordi (circa 8mila netti) cioè quello che guadagna un criticatissimo consgliere regionale, che tuttavia ha il piccolo problema di farsi eleggere, per arrivare a quello che con un neologismo potremmo chiamare "stupendio".

Sì, perché dopo che "Però" aveva resa nota la lauta remunerazione di Giovannetti, chiamato direttamente e assunto a tempo determinato senza concorso pubblico, pure la consigliera comunale Chiara Appendino, del Movimento 5 Stelle, aveva fatto le sue indagini. E aveva scoperto che il giornalista non è laureato, quindi non ha i requisiti per ricoprire il ruolo di dirigente pubblico e di intascare un simile stipendio, che del resto va ben oltre a quello base dei pari categoria. 

Cosa hanno fatto in Comune? Facile, dai tabulati e da tutta la documentazione dell'ufficio personale hanno fatto sparire con un colpo di bacchetta magica la carica dirigenziale, lasciando però sia le funzioni (dirigenziali) e la retribuzione invariate.

Aveva scritto Appendino: “Qualche mese fa, incuriosita dal gran parlare sul (dr.?) Giovannetti, e soprattutto sul suo stipendio, decido di connettermi alla sezione 'trasparenza' del sito del comune, dove dovrebbero essere riportati tutti i curricula dei dirigenti, per scaricarmi e visionare il suo”, dice Appendino dal sito del suo partito. Quando vedo che l'unico curriculum mancante è proprio il suo, rimango letteralmente a bocca aperta. Alla faccia della trasparenza”. 

La consigliera non si dà per vinta. Chiede e ottiene di visionare il CV di Giovannetti agli uffici comunali. “Nella sezione ‘Gli studi’ – dice – noto una anomalia: è riportato il conseguimento del diploma di maturità classica con l'anno e la relativa votazione, ma, poco sopra, non vi è alcun accenno alla laurea, solo un generico ‘Corso di laurea in Giurisprudenza’. Strano”.

Non è un peccato non essere laureati e la bravura di un uomo nel suo lavoro non si valuta in base al titolo di studio. Se non fosse che Giovannetti era stato assunto dal comune di Torino come dirigente, ex art. 110, legge 267. E qui sta il problema.

“Dopo un'ulteriore ricerca – continua Appendino – vengo a scoprire che la Corte dei Conti, in diversi pareri, tra cui quello richiesto dal sindaco Pisapia, sembrerebbe aver dichiarato che per essere assunti come dirigenti ex art. 110, il possesso del titolo di laurea sia un requisito necessario”.

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La consigliera del movimento fondato da Beppe Grillo, quindi, ha presentato due interpellanze (laurea Giovannetti e nomine ex art. 110) a cui l’assessore al bilancio Gianguido Passoni aveva risposto in consiglio a novembre. Passoni ha confermato come Giovannetti sia senza laurea e ha giustificato l’errata attestazione di “dottor” sul contratto come un “errore materiale”. Ha però difeso l'assunzione di Giovannetti, dicendo che per quella tipologia di contratto non serve necessariamente la laurea, ma basta aver una comprovata esperienza professionale. 

Ora è arrivata questa strana soluzione molto "italiana", vale a dire far sparire la qualifica dirigenziale. Vedremo se la cosa, alla Corte dei Conti che Appendino ha allertato, la cosa andrà bene.

Una questione che farà ancora parlare. Come Però aveva fatto notare per primo nel luglio scorso, infatti, Giovannetti prende 187mila euro l'anno lordi, cioè 15mila 500 e passa euro al mese. Per fare un confronto, il portavoce del presidente degli Stati Uniti Barak Obama, Jay Carney percepisce circa 127mila euro all’anno (172mila dollari).

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