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Scure sugli asili nido: polemica alla Provincia di Torino

asilonidoTORINO 19 lug (Però Torino)- La legge regionale prevede che le Province concedano contributi per la gestione degli asili nido comunali sulla base di alcuni criteri generali decisi dalla stessa amministrazione regionale.

Il primo finanziamento della Provincia di Torino si è avuto nel 2002, per un totale di circa 5.900.000 euro da destinare a 96 asili su tutto il territorio provinciale e, nel corso degli anni successivi, tale contributo è rimasto sostanzialmente costante. Per l'anno 2011/2012, invece, si è scelto di destinare soli 2.400.000 euro per 132 asili nido.
Si è passati quindi da un finanziamento, a persona, di circa 993 euro, calcolato tenendo conto che nel 2002 la capienza era di 5881 bambini complessivamente, ad uno stanziamento per l'anno chiuso di 315 euro sempre a persona per 7599 bambini.
I contributi, come detto in precedenza, vengono assegnati in base a criteri che stabilisce la Regione ed una delle voci è "la presenza di personale qualificato dedicato ai bambini diversamente abili".

"Siamo rimasti allibiti dal vedere i dati che sono stati presentati mercoledì in Commissione Controllo – affermano Ettore Puglisi e Carlo Giacometto Consiglieri Provinciali del PDL – perché dal loro esame emerge che oggi la Provincia stia praticamente facendo l'elemosina, destinando in media poco più di 26 euro al mese a bambino per l'asilo nido a fronte di una retta piena che, quasi sempre, supera i 500 euro. E dire che dieci anni fa il contributo mensile era in media di 82 euro!".

"Anche sui criteri è importante fare una riflessione – proseguono i due esponenti azzurri. Perché adottare come criterio determinante all'assegnazione di un contributo la presenza di personale qualificato per i bambini diversamente abili? A nostro giudizio dovrebbe essere assodato che in presenza di bambini con disabilità accertata ci siano insegnanti qualificati che lo aiutano, se possibile, nel superare la difficoltà e che comunque li assistono quotidianamente".

"A fronte di queste considerazioni, ci domandiamo per quale motivo il contributo non venga dato direttamente ai genitori dei bambini lasciando agli stessi la libera scelta di dove portare il proprio figlio anche perché tra pubblico e privato la differenza di costo, laddove esista, è veramente minima".

"Abbiamo deciso – insistono Puglisi e Giacometto – di presentare un'interrogazione urgente in Consiglio provinciale soprattutto per comprendere quanti bambini disabili non abbiano assistenza adeguata e perché la Provincia, nelle decine di corsi di formazione che attiva ogni anno, non abbia pensato anche ad un corso in tale direzione: sui bambini non si risparmia...sono il nostro futuro!"

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