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Cota: 'In Piemonte nessuno spreco'

cota-1TORINO 18 nov (Però Torino) - Nessuno sperpero di denaro pubblico in Piemonte. Nel giorno in cui si rincorrono le voci relative alla chiusura dell'inchiesta della Procura di Torino sui cosiddetti rimborsi facili, che vede indagati 56 consiglieri piemontesi su 60,

il governatore Roberto Cota torna a difendere il Piemonte da chi punta il dito contro le 'spese pazze' dei suoi rappresentanti. "Se qualcuno e' in cerca di gloria e di sperperi - dice - che li cerchi altrove". Per settimane, al Palazzo di Giustizia di Torino, i pm Enrica Gabetta e Giancarlo Avenati Bassi, coordinati dall'aggiunto Andrea Beconi, hanno interrogato i consiglieri regionali finiti nell'elenco degli indagati per l'uso dei contributi ai gruppi consiliari. C'e' chi - secondo le accuse - con i soldi pubblici ha fatto acquisti da Cartier, chi si e' pagato la massaggiatrice (duemila euro) o la seduta del solarium, chi ha comperato i libri di scuola ai figli e chi si e' addirittura procurato un gioco per i buoi. Spese di rappresentanza per circa 2 milioni di euro, che in questi mesi sono passate sotto i raggi X della guardia di finanza e della Procura. Tra i 56 indagati anche il presidente del Consiglio regionale, Valerio Cattaneo, alcuni assessori e, appunto, lo stesso Cota, che lo scorso aprile si reco' spontaneamente in procura per chiarire la sua posizione in merito ad alcuni pranzi e cene di cui i magistrati hanno contestato la finalita' istituzionale. "Non un euro e' finito sul mio conto corrente e in questo senso la Procura non ha mosso contestazioni", era stata la sua difesa, ribadita oggi alla luce delle indiscrezioni su un possibile rinvio a giudizio. "Non ho nessuna notizia al riguardo - precisa il governatore piemontese - e anche il mio legale e' all'oscuro di iniziative in tal senso". "Posso solo dire che ho sempre rispettato la legge, nell'interesse della Regione e dei singoli cittadini piemontesi", prosegue Cota, che i suoi collaboratori descrivono "amareggiato" per la campagna mediatica, ma piu' che mai intenzionato ad andare avanti. "Non ho mai inteso sperperare un solo euro di denaro dei contribuenti. Sono molto sereno e tranquillo su questo fronte", e' il messaggio affidato a Facebook dal governatore. Costretto in questi giorni a far fronte anche ad un'altra 'grana', quella relativa alla conferma in Cassazione della condanna del consigliere regionale Michele Giovine (ora sospeso) per irregolarita' elettorali con la lista Pensionati per Cota. L'ex presidente Mercedes Bresso, sconfitta alle elezioni del 2010, ha annunciato oggi di aver presentato istanza per riprendere il procedimento al Tar sulla regolarita' del voto che era stato interrotto in attesa dell'ultimo grado della giustizia penale. Una "questione burocratica", ha spiegato nei giorni scorsi Cota. "E' giusto che chi ha commesso irregolarita' venga perseguito - sottolinea - ma questo non ha nessuna attinenza con il voto. Io, al massimo, sono vittima. Chi chiede di rifare le elezioni ha fatto lo stesso con le sue liste", conclude ricordando la sentenza passata in giudicato per una lista che appoggiava l'ex presidente Bresso e il rinvio a giudizio per un'altra. (Ansa)

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