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La rinascita del basket a Torino

mpsTORINO 10 gen (Però Torino) - Pensavate che la pallacanestro torinese fosse finita con la quasi totale sparizione dell’Auxilium? Non è vero. Ci sono altre compagini che cercano infatti di portare in alto il nome del basket cittadino. Come la PMS Basketball Torino, squadra che milita Divisione Nazionale A (DNA).


 

Fin qui i gialloblu hanno disputato un buon campionato terminando il girone di andata al secondo posto nella temibile divisione nord-ovest, che è valsa la qualificazione per le final-four di Coppa Italia di Legnano, in programma il 17 e 18 marzo. Un campionato sin qui impreziosito dalla vittoria in casa della capolista Omegna, imbattuta sul terreno amico da più di un anno e dalle vittorie su altre big quali Trieste e Casalpusterlengo.

 


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Vittorie di rilievo in un campionato, quello di DNA, che solo in teoria è dilettantistico e che comprende 24 squadre con molti atleti già noti nelle categorie superiori, nonché giovani in rampa di lancio, continuamente monitorati dagli scout di LegaA e Legadue.


 

Le nuove regole impongono da quest’anno la presenza di 3 under 23 e 2 under21 a referto, un campionato che vede e vedrà sempre più giovani protagonisti. Un modo fondamentale per crescere come sportivi, accumulando minutaggio di gioco e responsabilità importanti nei momenti topici del match.


 

La società gialloblu ha investito su giovani di sicuro avvenire. A partire da Marco Portannese, guardia tuttofare che unisce doti atletiche non comuni a una tecnica oltre la media, diventato in breve tempo (statistiche alla mano) il miglior giocatore della compagine Torinese.  


 

Nel settore “lunghi” spicca la presenza di Luca Fontecchio, scuola Virtus Bologna, impegnato al fianco di giocatori già affermati come Alessandro Gentile e Niccolò Melli nello storico argento della nazionale Under 20 conquistato nella scorsa estate. Il giovane - classe 1991 - sta dando il suo contributo con 10 punti e 4 rimbalzi di media e una costante presenza nello starting-five di coach Faina.


 

Rimanendo nel settore lunghi, più complessa è risultata finora la stagione di Max Defant, prodotto del florido vivaio della Pallacanestro Reggiana, che ha pagato alcuni problemi fisici a inizio stagione che ne hanno rallentato l’inserimento. Tuttavia, quando è stato impiegato nelle rotazioni, ha messo in luce buone qualità balistiche.


 

Completano il “pacchetto giovani” Filippo Giusto, da sempre in forza alla società subalpina, i cui cambi di ritmo sono un’utile arma tattica che ben si miscela con le spiccate doti difensive. Sempre come playmaker la PMS può contare su Lorenzo Baldasso come decimo uomo, che con i suoi 16 anni cerca di carpire i segreti ai più esperti colleghi, forte anche di diverse convocazioni nelle nazionali di categoria. Un giocatore da seguire con attenzione.


 

Da sottolineare, visto che parliamo di giovani, l’enorme lavoro che svolge la societa’ gialloblu nei settori giovanili, seguendo e monitorando migliaia di ragazzi che potrebbero un domani emulare le gesta dei vari Masper e Tassinari.

 

Pensavate che la pallacanestro torinese fosse finita con la quasi totale sparizione dell’Auxilium? Non è vero. Ci sono altre compagini che cercano infatti di portare in alto il nome del basket cittadino. Come la PMS Basketball Torino, squadra che milita Divisione Nazionale A (DNA).

Fin qui i gialloblu hanno disputato un buon campionato terminando il girone di andata al secondo posto nella temibile divisione nord-ovest, che è valsa la qualificazione per le final-four di Coppa Italia di Legnano, in programma il 17 e 18 marzo. Un campionato sin qui impreziosito dalla vittoria in casa della capolista Omegna, imbattuta sul terreno amico da più di un anno e dalle vittorie su altre big quali Trieste e Casalpusterlengo.

Vittorie di rilievo in un campionato, quello di DNA, che solo in teoria è dilettantistico e che comprende 24 squadre con molti atleti già noti nelle categorie superiori, nonché giovani in rampa di lancio, continuamente monitorati dagli scout di LegaA e Legadue.

 

Le nuove regole impongono da quest’anno la presenza di 3 under 23 e 2 under21 a referto, un campionato

che vede e vedrà sempre più giovani protagonisti. Un modo fondamentale per crescere come sportivi, accumulando minutaggio di gioco e responsabilità importanti nei momenti topici del match.

 

La società gialloblu ha investito su giovani di sicuro avvenire. A partire da Marco Portannese, guardia tuttofare che unisce doti atletiche non comuni a una tecnica oltre la media, diventato in breve tempo (statistiche alla mano) il miglior giocatore della compagine Torinese.  

 

Nel settore “lunghi” spicca la presenza di Luca Fontecchio, scuola Virtus Bologna, impegnato al fianco di giocatori già affermati come Alessandro Gentile e Niccolò Melli nello storico argento della nazionale Under 20 conquistato nella scorsa estate. Il giovane - classe 1991 - sta dando il suo contributo con 10 punti e 4 rimbalzi di media e una costante presenza nello starting-five di coach Faina.

 

Rimanendo nel settore lunghi, più complessa è risultata finora la stagione di Max Defant, prodotto del florido vivaio della Pallacanestro Reggiana, che ha pagato alcuni problemi fisici a inizio stagione che ne hanno rallentato l’inserimento. Tuttavia, quando è stato impiegato nelle rotazioni, ha messo in luce buone qualità balistiche.

 

Completano il “pacchetto giovani” Filippo Giusto, da sempre in forza alla società subalpina, i cui cambi di ritmo sono un’utile arma tattica che ben si miscela con le spiccate doti difensive. Sempre come playmaker la PMS può contare su Lorenzo Baldasso come decimo uomo, che con i suoi 16 anni cerca di carpire i segreti ai più esperti colleghi, forte anche di diverse convocazioni nelle nazionali di categoria. Un giocatore da seguire con attenzione.

 

Da sottolineare, visto che parliamo di giovani, l’enorme lavoro che svolge la societa’ gialloblu nei settori giovanili, seguendo e monitorando migliaia di ragazzi che potrebbero un domani emulare le gesta dei vari Masper e Tassinari.

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