TORINO 1 feb (Però Torino) - Milan-Toro 1-1. I granata passano in vantaggio con Immobile ma in apertura di ripresa Rami firma il pareggio, che mantiene invariato il distacco in classifica tra le due squadre: rossoneri ancora a -4.

A San Siro, la prima occasione da gol è per Pazzini ma poi sono gli ospiti a prendere in mano la partita, trascinati da un Cerci devastante sulla destra. Le sue sgroppate fanno male alla difesa del Milan anche se il vantaggio lo firma al 17' l'altro "gemello del gol" granata, Immobile, che salta secco un rivedibile Bonera in contropiede e sblocca il risultato. Subito dopo è Padelli a togliere una palla di Pazzini in acrobazia da sotto l'incrocio. Il Milan fa possesso palla ma rischia di subire il raddoppio quando Farnerud da due passi spreca un magico assist di esterno di Cerci.
In apertura di ripresa arriva però il pareggio rossonero: Rami si spinge in avanti e da oltre venti metri lascia partire un gran destro che, deviato da Glik, si insacca imparabilemente per l'1-1. Il Milan, galvanizzato, attacca a testa bassa e si vede annullare il raddoppio di Robinho, in leggero fuorigioco sulla verticalizzazione di Kakà. Poco dopo Darmian è provvidenziale in chiusura sull'ex Pallone d'Oro. Gli esterni rossoneri sfornano cross per Pazzini che però non riesce a sfruttarli fino in fondo e si fa notare per una rovesciata sul volto del povero Glik. Nel finale, Kakà cerca il gol della vittoria con un destro a giro ma Padelli è ancora attento.

Ma Ventura non parla di Europa

L'allenatore del Torino Giampiero Ventura ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport HD, nel post partita di Milan-Torino: "Il pareggio poteva anche essere una vittoria".
Il gol sbagliato da Farnerud poteva chiudere la partita?: "A San Siro non sei mai sicuro di poterla chiudere però andare sul 2-0, e sino a quel momento credo anche meritato, sarebbe stato importante. Sarebbe diventata più difficile per il Milan, perché già un po' di spazi c'erano e credo che sarebbero aumentati ulteriormente, però il nostro obiettivo non era tanto il risultato, che chiaramente cercavamo, ma era provare a capire quanto lavoro ancora dobbiamo fare per ritagliarci uno spazio da squadra. Venire a San Siro e sperare di fare risultato non aveva senso. Aveva senso venire a San Siro e provare a fare una partita di calcio, chiaramente nei limiti delle nostre possibilità e nella lettura delle situazioni. Direi che il primo tempo è stato decisamente buono, nel secondo abbiamo mollato un attimo sul piano della personalità, abbiamo avuto un po' di paura. Credo sia un punto assolutamente meritato, non tutte le squadre vengono a San Siro a giocare aperti per cercare di fare risultato".
A che punto è la vostra crescita?: "Buona, sono contento per i giocatori, sono contento per la città, per la società. Stiamo facendo un buon lavoro. Tre anni fa non c'era niente e oggi c'è una squadra che fa parlare". Si può parlare di Europa?: "Europa no, però oggi mi hanno detto che siamo quinti, in questo momento, quindi non si potrà dire domani ma oggi lo diciamo. In realtà non ho mai parlato neanche di salvezza. Dal primo giorno ho detto che il nostro obiettivo non era né la salvezza né l'Europa, era semplicemente la crescita di una squadra per diventare possibilmente protagonista. Questo è un gruppo di giocatori che fin dal primo giorno di ritiro si è messo in discussione e sta crescendo partita dopo partita".
Siete alla pari con l'Inter. Le tocca tifare Juve domani sera?: "No, speriamo che non sospendano il campionato perché non vorrei".
Qual è la squadra più sorprendente della Serie A in rapporto al potenziale? La sua, la Roma o il Verona?: "Credo che il Verona abbia fatto un inizio di campionato straordinario. La Roma è una piacevole sorpresa ma la qualità della Roma è decisamente superiore a quella del Verona, quindi credo sia più sorpresa il Verona. La Roma ha la sfortuna di avere incontrato un'annata in cui la Juventus ha fatto una miriade di punti. Se non avesse buttato via punti contro Sassuolo e Cagliari in casa sarebbe lì, quindi questo la dice lunga sul campionato della Roma, ma non posso definirla una sorpresa, c'è tanta qualità in quella squadra".

Mario Bocchio