Conferenza stampa di Europa League per Giampiero Ventura. Alla vigilia della sfida contro il Copenhagen, il tecnico del Torino presenta il momento della squadra e le insidie che potrebbe nascondere la formazione danese: ''E' una partita alla nostra portata e in più giocheremo davanti al nostro pubblico per la prima volta in questa competizione. Attenzione però, loro sono gli stessi che la scorsa stagione hanno fermato la Juventus in Champions quindi dovremo stare molto attenti e non dovremo concedere nulla''.

Poi sul fascino della coppa: ''Ascoltare l'inno fa pensare che abbiamo raggiunto qualcosa di importante. Era da tanto che questa società non sentiva emozioni europee e faremo di tutto per portare il Torino più in là possibile nella competizione''. Poi il focus si sposta sui singoli: ''Bovo spero di recuperarlo per giovedì. Ha un piccolo problema fisico e con il Napoli ci sarà sicuramente. Se non dovesse farcela per il Copenaghen qualcuno, per cui era in programma un turno di riposo, dovrà fare uno sforzo ulteriore". Infine sulla formazione e sulla difesa: "Ci saranno dei cambiamenti, potremmo non fare un turn-over completo come contro il Brugge. Jansson? Giocherà o giovedì o domenica. Dobbiamo centellinare le forze in tutti i reparti, ma i giovani hanno valore ed è un segnale positivo per il Torino". A poche ore dalla dell'Olimpico contro i danesi, valida per la seconda giornata di Europa League, Quagliarella avvisa i compagni: "Hanno dalla loro parte l'entusiasmo di chi non ha nulla da perdere. Noi dobbiamo essere lucidi, bravi e cattivi, soprattutto nelle occasioni da gol che ci capiteranno. Non è una avversario facile da affrontare", le sue parole. A proposito della Nazionale: "Conte mi conosce benissimo avendo giocato tre anni per lui. So cosa chiede ad un attaccante. Spero in un'altra convocazione, ma tutto dipenderà dal Toro e da come giocherò". Felicissimo in granata: "Mi piace molto giocare nel Torino, ci sono giocatori molto tecnici ed ogni tanto c'è la giocata fuori dagli schemi, che è fondamentale nel calcio di oggi".

Mario Bocchio