La Juve è tornata al suo posto, dov’era sempre stata. Davanti a tutti per la trentesima volta, sei anni dopo. E’ stato un viaggio lungo e faticoso, una traversata nel deserto, partita da Rimini e conclusa a Trieste. In mezzo diapositive di gioie (poche) e di sofferenze (tante): scudetti scuciti dal petto, fuga di giocatori che non hanno voluto accettare la retrocessione, la vittoria in serie B col capitano capocannoniere, il ritorno in Champions e poi due anni di inferno.
E’ cambiato il mondo bianconero dal 2006 a oggi. Spolpato da Calciopoli e non solo. A partire dalla nuova casa, lo Juventus Stadium, inaugurato quest’anno e subito tricolore. In mezzo a questo viaggio, che per noi tifosi juventini è sembrato infinito, alcune certezze: Buffon e Del Piero. Da campioni del Mondo sono scesi in serie B, hanno attraversato il deserto e ora sono tornati a guardare tutti dall’alto in basso. La copertina è per loro. Insieme a Conte che con un organico certamente inferiore a quello di Inter e Milan ha fatto un’impresa, fatta di sudore e corsa, di geometria e aggressività.
Prima della festa manca ancora la finale di Coppa Italia con il Napoli. La doppietta renderebbe una stagione stupenda in una perfetta. Con un’unica grande amarezza: l’addio di Del Piero. Non può finire così, non deve finire così. Alex merita di chiudere la sua favola in bianconero giocando la Champions; Agnelli e Marotta non facciano l’errore di ignorare questa richiesta che arriva da tutto il popolo juventino.