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Giovedì, 17 Maggio 2012 20:29

La scoperta del Punto G (modificabile, espandibile)

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La notizia è da prima pagina. Scoperto il punto G. Come questo sia possibile, è un mistero.

Sta di fatto che un signore di 72 anni, sposato, e con due figlie, ha dichiarato al mondo intero di aver individuato la localizzazione esatta del punto incriminato. Felicitazioni alla consorte: meglio tardi che mai.

Ma come è possibile questa affermazione nel XXI secolo? Ci sarà un qualche trattato di un paio di millenni fa o un’incisione in una grotta di un primate, che attesti che questo benedetto punto si è scoperto molto prima. Nella peggiore delle ipotesi, riconosceremo almeno a Gräfenberg il copyright sul nome.

Comunque, la scoperta è di un medico. E non si tratta di un dentista, di un otorino, di un podologo. No no: è un ginecologo-ostetrico-chirurgo. Insigne, per giunta. Il Professor Adam Ostrzenski, direttore dell’Istituto di Ginecologia di St Petersburg, Florida.

A venire in nostro soccorso un altro nome insigne:  Vincenzo Puppo. Che di professione fa il sessuologo. E spiega si tratti di una bufala. Intendo: per lui è il Punto G a essere una bufala, e quindi il collega non può averlo trovato.

Discussioni dottissime, che noi tutti pensavamo in realtà fossero già risolte - perlomeno in campo medico. Però. Perché quando si parla di cosa sentono e come sono fatte le donne, le donne non sono mai coinvolte? Perché, da donna, mi piacerebbe sapere cosa ne pensa una sessuologa o una ginecologa, dell’esistenza del Punto G.

O se non vogliamo usare questo nome impegnativo, carico di frustrazione e di aspettative, chiamiamolo pure Gianroberto, Sigismundo, Ulderico. Possibile che non esista?

Sarà un po’ ritroso, ma proprio non esistere?

Ah, ma Ostrzenski è convinto del contrario. È il metodo empirico che lo dimostra. Che dite, ha provato su un gruppo di belle provolone? L’ha chiesto a una signora con un'attività sessuale regolare? Assolutamente no. Da buon maschietto, ha preso un righello ed è andato a misurare. Il cadavere di un’ottantatreenne.

E la rete impazza di battute su quella poveraccia che ha dovuto aspettare di passare a miglior vita prima che un uomo riuscisse a identificarle Gianfederico.

Ma perché Ostrzenski (il cui nome suona un po’ come Ostineski) insiste? Perché ne propone un ingrandimento chirurgico per ampliarne gli 8 mm da lui misurati e considerati troppo esigui. Gianfederico diventerebbe una sorta di freccia gigantesca per segnalare al maschio durante la copula: “Guarda che sono qui”.

Lo si potrebbe almeno espandere di 20 centimetri? Così, dovrebbero trovarlo proprio tutti.

 

Ultima modifica il Sabato, 26 Maggio 2012 16:53
Nazarena Fazzari

Sex & Turin

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