Ma come è possibile questa affermazione nel XXI secolo? Ci sarà un qualche trattato di un paio di millenni fa o un’incisione in una grotta di un primate, che attesti che questo benedetto punto si è scoperto molto prima. Nella peggiore delle ipotesi, riconosceremo almeno a Gräfenberg il copyright sul nome.
Comunque, la scoperta è di un medico. E non si tratta di un dentista, di un otorino, di un podologo. No no: è un ginecologo-ostetrico-chirurgo. Insigne, per giunta. Il Professor Adam Ostrzenski, direttore dell’Istituto di Ginecologia di St Petersburg, Florida.
A venire in nostro soccorso un altro nome insigne: Vincenzo Puppo. Che di professione fa il sessuologo. E spiega si tratti di una bufala. Intendo: per lui è il Punto G a essere una bufala, e quindi il collega non può averlo trovato.
Discussioni dottissime, che noi tutti pensavamo in realtà fossero già risolte - perlomeno in campo medico. Però. Perché quando si parla di cosa sentono e come sono fatte le donne, le donne non sono mai coinvolte? Perché, da donna, mi piacerebbe sapere cosa ne pensa una sessuologa o una ginecologa, dell’esistenza del Punto G.
O se non vogliamo usare questo nome impegnativo, carico di frustrazione e di aspettative, chiamiamolo pure Gianroberto, Sigismundo, Ulderico. Possibile che non esista?
Sarà un po’ ritroso, ma proprio non esistere?
Ah, ma Ostrzenski è convinto del contrario. È il metodo empirico che lo dimostra. Che dite, ha provato su un gruppo di belle provolone? L’ha chiesto a una signora con un'attività sessuale regolare? Assolutamente no. Da buon maschietto, ha preso un righello ed è andato a misurare. Il cadavere di un’ottantatreenne.
E la rete impazza di battute su quella poveraccia che ha dovuto aspettare di passare a miglior vita prima che un uomo riuscisse a identificarle Gianfederico.
Ma perché Ostrzenski (il cui nome suona un po’ come Ostineski) insiste? Perché ne propone un ingrandimento chirurgico per ampliarne gli 8 mm da lui misurati e considerati troppo esigui. Gianfederico diventerebbe una sorta di freccia gigantesca per segnalare al maschio durante la copula: “Guarda che sono qui”.
Lo si potrebbe almeno espandere di 20 centimetri? Così, dovrebbero trovarlo proprio tutti.